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ERRICO, Scipione

di Antonio Belloni - Enciclopedia Italiana (1932)
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ERRICO, Scipione

Antonio Belloni

Nato nel 1592 a Messina, dove morì il 18 settembre 1670, fu poeta, critico, erudito fecondissimo. A ventidue anni pubblicò a Messina il poemetto La via lattea (1614) e nel 1619 pure in Messina le Rime, che furono poi ristampate con altri componimenti poetici, e dedicate al principe Leopoldo de' Medici (Venezia 1646). Nel 1624 vedeva la luce a Venezia il suo poema eroico La Babilonia distrutta, ripubblicato nel 1653 a Messina e dedicato al Senato di quella città insieme coi poemetti: Ibraim deposto, La lettera della Madonna, La via lattea, La croce stellata, il panegirico Il ritratto di bella donna, il dramma musicale La Deidamia, gl'idillî L'Endimione, L'Arianna, La pietà Austriaca, Il Nettuno dolente, l'epitalamio L'Austria e rime varie. Nel 1629, con L'occhiale appannato contrapposto all'Occhiale di Tommaso Stigliani, entrò nelle polemiche mariniane in difesa dell'Adone, e allo stesso fine compose poi le due commedie Le rivolte di Parnaso (Milano 1626) e le Liti di Pindo (Messina 1634) e il romanzo Le guerre di Parnaso (Venezia 1643). Come poeta, fu marinista temperato, come critico diede veste allegorica (di stile barocco) a principî e concetti teoretici tradizionali. Scrisse una Censura theologica (Dillingen 1654) contro fra Paolo Sarpi, dicendone l'opera una pseudohistoria de Concilio Tridentino, ma ritrattandosi nello scritto De tribus scriptoribus historiae Concilii Tridentini (Amsterdam 1656).

Bibl.: Biblioteca Aprosiana, Bolonga 1673, pp. 88-89, 162-163, 175; Glorie degli Incogniti, Venezia 1647, pp. 397-99; A. Mongitore, Bibl. Sicula, Palermo 1708, II, pp. 210-212; M. Menghini, T. Stigliani, in Giorn. ligustico, 1890, fasc. 7-8; E. Carmagnola, La critica lett. nelle Rivolte di Parnaso di S. E., Torino 1919.

Vedi anche
Prèti, Girolamo Poeta (Bologna 1582 circa - Barcellona 1626). Visse alle corti di Ferrara e Modena e al servizio del cardinale Francesco Barberini, che lo condusse in Spagna. Fu tra i più noti seguaci di G. Marino. Particolare fama e traduzioni in varie lingue ebbe il suo idillio La Salmace (1609), ispirato a un motivo ... Marino, Giambattista Poeta (Napoli 1569 - ivi 1625). Avviato alla giurisprudenza, si diede invece alla poesia e con tale successo che, cacciato di casa dal padre per la sua vita sregolata, trovò subito mecenati tra letterati e signori. Nel 1598 fu imprigionato per aver aiutato un amico nel ratto di una fanciulla; liberato, ... Achillini, Claudio Letterato e giurista (Bologna 1574 - ivi 1640); prof. di diritto a Bologna (1598-1602, 1606-1609), a Ferrara (1609-1624) e a Parma (dal 1626 al 1636, anno in cui tornò a Bologna), sempre espletando notevoli missioni diplomatiche. Membro di numerose accademie, fra cui l'Accademia dei Lincei. Poeta marinista, ... idillio Nome con cui i Greci designarono in origine qualsiasi poesia di piccole proporzioni, di genere descrittivo; l’argomento pastorale, non inerente necessariamente al concetto di i., andò prevalendo nel periodo ellenistico, e di argomento bucolico sono, in gran parte, gli Idilli di Teocrito. Di qui, in epoca ...
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  • Errico, Scipione
    Enciclopedia on line
    Letterato (Messina 1592 - ivi 1670) vissuto a Roma e a Venezia; dopo i due idillî Endimione e Arianna (1611) scrisse poemi (più notevole di tutti Babilonia distrutta, 1624) e poemetti (La via lattea, 1614); le Rime, pubblicate nel 1619 e le Poesie liriche del 1646 rivelano la sua grande ammirazione ...
  • ERRICO, Scipione
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 43 (1993)
    ERRICO (Enrico), Scipione Rosario Contarino Nacque nel 1592 a Messina, come si può anche rilevare da numerosi passi della sua stessa opera. Il padre, di nobile condizione, era originario di Napoli; e forse per questo il Toppi (Bibl. nap. ..., p. 280) annovera tra le glorie di quella città l'E., pur ...
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