VANNUTELLI, Scipione
– Nacque a Roma il 10 novembre 1833, da Giuseppe, avvocato della Sacra Rota e professore di diritto, e da Clara Girometti, musicista (Roma, Archivio del Vicariato, AVR, Parr. Ss. XII Apostoli, Battesimi, 1832-1876, p. 14).
L’incarico di Giuseppe come sovrintendente dei Colonna consentì alla famiglia di abitare nel loro palazzo in piazza Ss. Apostoli. Con i fratelli maggiori Carolina e Filippo, e i minori Clelia, Laura, Ugolino e Napoleone (AVR, Anime, 1837, 1853), Scipione visse in un ambiente colto e agiato, vicino al clero tramite i legami familiari: i due cardinali Serafino e Vincenzo Vannutelli, suoi cugini, e il nonno materno Giuseppe con lo zio Pietro Girometti, incisori camerali e glittografi.
La casa dei Vannutelli era frequentata da musicisti e pittori, tra i quali Francesco Podesti, autore del Ritratto di Scipione bambino (Ojetti, 1929, p. 187), e Horace Vernet, che dipinse il Ritratto di Mme Vannutelli al pianoforte (Revue de Paris, 1833).
Dopo gli studi classici, Scipione studiò disegno con Tommaso Minardi, ma fu seguace del pittore storico Carl Wurzinger, prima a Roma e poi a Vienna (1855-56), con un intermezzo a Parigi, dove conobbe la pittura di genere di Ferdinand Heilbuth e le nuove istanze realiste di Ernest Meissonier, che ai temi storici univa una meticolosa ricerca del vero: tutti elementi fondamentali della sua formazione.
L’Esposizione del 1861 a Firenze segnò il suo debutto e insieme il primo riconoscimento, con la premiazione per Maria Stuarda condotta al supplizio, dipinto comprato da Vittorio Emanuele II (Firenze, Palazzo Pitti). Seguì il ritratto storico di Margherita di Valois (1862, Milano, Galleria d’arte moderna), significativo di una ricerca in cui il romanticismo sperimentava la sua vena realista. Tale lezione fu assorbita dall’amico Bernardo Celentano, il quale gli donò un bozzetto del Consiglio dei Dieci, vicino alla composizione del quadro esposto da Vannutelli al Salon del 1864, Un intrigo sotto il portico del Palazzo Ducale a Venezia, ambientato nel XVI secolo, che gli procurò il successo internazionale. Premiato con medaglia d’oro e acquistato dalla principessa Matilde Bonaparte, il dipinto ricevette gli apprezzamenti unanimi della critica francese, da Théophile Gautier a Léon Lagrange (Quinta Esposizione..., 1903), a Louis Auvray, che definì Vannutelli «un jeune Romain qui peint comme un Vénitien, avec l’esprit et la facilité d’un Français» (Revue artistique et littéraire, 1864, p. 28).
Al Salon del 1865 partecipò con Notizie tristi, mentre Matilde Bonaparte presentò una sua copia all’acquarello dell’Intrigo comprato da Vannutelli (Explication..., 1865).
Vannutelli continuò la sua formazione prima a Londra e poi a Madrid, dove studiò la pittura spagnola, e Velázquez in particolare, insieme a Mariano Fortuny; quindi nel 1866 partecipò al Salon con La fidanzata del Cantico dei Cantici, che rivela il contatto con la pittura preraffaellita.
Al Salon del 1868 partecipò con Le religiose a Roma, comprato dal marchese Giuseppe Arconati, padrino dell’amico e allievo Alessandro Trotti, presente anch’egli con una Veduta di S. Onofrio a Roma, in cui Vannutelli aveva dipinto le figure (Explication..., 1868). Un soggetto analogo, S. Onofrio al Gianicolo (1868, Roma, Galleria d’arte moderna), fu dipinto da Vannutelli forse nella stessa occasione, e nella stesura del paesaggio rivela l’influenza di Jean-Baptiste-Camille Corot (GCAMC, 2004).
Vannutelli cambiò spesso atelier: dopo palazzo Altieri in piazza del Gesù (1858-59) si spostò negli Studi Patrizi in via Margutta (1860-64), poi in piazza Montecitorio n. 21 (1866), e quindi in piazza Sora n. 57. L’abbandono di quest’ultimo studio seguì l’insurrezione garibaldina del 1867, quando l’attacco alla Caserma pontificia in piazza Sora, evidentemente, lo spinse a trasferirsi nel palazzo Pamphilj a piazza Navona. L’evento della battaglia di Mentana, che vide la temporanea sconfitta di Giuseppe Garibaldi, compare invece sullo sfondo del Ritratto di Hermann Kanzler (1867, Roma, Palazzo Braschi), ultimo generale dello Stato pontificio, molto vicino a Vannutelli per averne sposato la sorella Laura. Qualche anno prima aveva eseguito il ritratto di un altro cognato, lo scultore Vincenzo Luccardi (1862, Udine, Musei civici), marito di Carolina e autore del monumento Vannutelli ai Ss. Apostoli.
Nel 1871 partecipò all’esposizione milanese con il dipinto Sull’erba, che nella descrizione (Nuova Antologia, 1871) è molto simile al quadro Primavera, presentato lo stesso anno alla prima mostra della Società artistica internazionale, al Pincio (L’arte in Italia, 1871), e all’Idillio campestre descritto da Baldassarre Odescalchi (1876, p. 63), e replicato nel 1872 (Dallas, coll. Richard Bass).
Anche a un altro quadro, Fra’ Girolamo Savonarola, si riferiscono vari titoli; minuziosamente descritto da Odescalchi (1876, pp. 64 s.) come una scena dopo i Vespri, entrato nella collezione Morgan fu denominato La festa del cardinale (Strahan, 1888; Roberts, 1907). Negli anni Settanta i banchieri Edwin e Pierpont Morgan collezionarono molte opere di Vannutelli, sia a New York sia nella residenza londinese di Prince’s Gate, che raccoglieva vari acquarelli e un olio con l’Interno di S. Fermo Maggiore a Verona (Londra, Bonhams, 2005, cat. n. 151).
Il 20 luglio 1872 Scipione si sposò con Maria Elisa Piroli, figlia del consigliere di Stato Giuseppe (Comune di Roma, Matrimoni, 1872, atto n. 682), e l’anno seguente nacque la figlia Giorgia.
Seguirono alcuni riconoscimenti ufficiali, tra cui l’elezione a presidente del Circolo artistico internazionale (1874-78) e l’onorificenza di cavaliere dei Ss. Maurizio e Lazzaro (Bollettino Ufficiale..., 1875), conferme sociali che lo indussero a lasciare il proprio Autoritratto agli Uffizi (1876).
Vannutelli tornò al Salon parigino nel 1877, con Una processione a Venezia – Festa del Redentore (presso la Maison Goupil), dipinta con limpidezza fiamminga e vivacità realistica negli effetti del vento. Del quadro parlò con entusiasmo anche Giuseppe Verdi in una lettera a Giuseppe Piroli, suocero del pittore (Carteggio Verdi Piroli..., 2017).
Nel 1877 espose due opere a Milano: Prete e chierico e Il portico del Palazzo Ducale di Venezia con figure. L’anno seguente, a Parigi, partecipò sia al Salon con Campagna di Roma e Buona lettura (presso la Maison Carpentier), sia all’Esposizione universale con due soggetti femminili, La Monferrina e La notte (quest’ultimo erroneamente considerato già vincitore di un premio a Parigi nel 1867, quando Vannutelli fu invece assente dalle mostre parigine).
Nel gennaio del 1878 realizzò il Ritratto del re Vittorio Emanuele sul letto di morte, e appena un mese dopo, l’11 febbraio 1878, ritrasse il feretro di Pio IX in Vaticano (De Cesare, 1888), un acquerello comprato da Pierpont Morgan e intitolato Lying-in-state of Pius IX (Roberts, 1907).
Partecipò alle esposizioni di Milano nel 1879 (Piazza S. Marco a Venezia) e nel 1881 (Giovane armato, Le ammantate – costume romano, Il sonno), e al Salon nel 1879 con Primavera.
Nel 1880 a Torino espose il Ritratto di G. V., ritenuto della figlia Giulia (Scipione Vannutelli..., 2004, pp. 11, 203) e confuso con un dipinto che invece raffigura la moglie. Dei vari ritratti della moglie e della figlia (Ojetti, 1929, pp. 225 s.), rimasti a lungo in famiglia, alcuni furono esposti alle Biennali di Venezia e di Roma del 1921.
Nel 1881 Vannutelli affrontò un genere per lui inusuale, l’affresco, con il Transito di s. Giuseppe in una lunetta della Madonna del Buon Consiglio a Genazzano, santuario nel quale fu inizialmente sepolto il padre.
All’esposizione di Brera del 1882, tra le altre opere espose Le ammantate, giovani nubili nel giorno dell’assegnazione pubblica delle doti in loro sostegno. Nei cataloghi delle esposizioni di Monaco, le ragazze elegantemente vestite di bianco furono interpretate come Novizie a Roma (1883) e Vestizione di una novizia (1888; premiato). Sempre a Monaco, nel 1892, presentò Prima comunione e Lezione di musica.
Nel 1883 partecipò anche all’Esposizione di Roma con cinque opere, tra cui Roxane al bagno e due ritratti, la Signora M. V. e il Giovinetto G. V., mentre dal 1885 cominciò la sua regolare partecipazione alla Società amatori e cultori delle belle arti, con ritratti, scene di costume e vedute paesistiche (Valeri Jervis, 1992).
Nel 1887, per la seconda esposizione del gruppo In Arte Libertas, offrì il proprio studio in palazzo Pamphilj, lasciato quell’anno stesso per tornare in via Margutta, mettendo in vendita tutto il suo prezioso contenuto, in parte frutto di una collezione personale, con vari pezzi acquistati all’asta di Fortuny del 1874, in parte proveniente dalle collezioni del padre, come i reperti antichi o i cammei del nonno Giuseppe Girometti (Catalogo..., 1887).
Nel 1888 partecipò all’esposizione di Bologna, con Processione a Venezia e Giulietta Capuleti. Due anni dopo espose a Roma una seconda versione del soggetto shakespeariano, I funerali di Giulietta (Roma, Galleria nazionale d’arte moderna), raffinata sintesi del linguaggio storico degli esordi, dipinto vincitore del premio Ferrajoli.
Nel 1890 dipinse il Ritratto di Umberto I con l’ordine della Giarrettiera (Brescia, coll. privata; Dalle regge d’Italia, 2017), d’impronta tradizionale, inviato all’ambasciata italiana a Londra (The New York Herald, 11 dicembre 1892).
Poco dopo la nomina a soprintendente della Reale Calcografia, morì il 19 maggio 1894 nella casa a Passeggiata di Ripetta (Comune di Roma, Registro atti di morte, 1894, I, D, n. 609), vicino all’Istituto di belle arti dove insegnava.
Di Vannutelli si conservano un fondo di disegni nella villa Clementi a Cave (Scipione Vannutelli..., 2004) e una raccolta di dipinti nella Pinacoteca comunale di Genazzano (Roma).
Fonti e Bibl.: Roma, Archivio del Vicariato, parr. Ss. XII Apostoli, Battesimi, 1832-1876, p. 14; Anime, 1837, 1853; Comune di Roma, Matrimoni, 1872, atto n. 682; Registro atti di morte, 1894, I, D, n. 609.
Revue de Paris, XLVIII (1833), p. 337; Explication des ouvrages [...] exposés au Palais des Champs-Élisées, Paris 1864, p. 312, 1865, pp. 279, 349, 1866, p. 241, 1868, pp. 301, 306, 1877, p. 266, 1878, p. 190, 1879, p. 244; Revue artistique et littéraire, V (1864), p. 28; L’arte in Italia, III (1871), p. 58; Nuova Antologia di scienze, lettere ed arti, XVIII (1871), p. 404; Bollettino ufficiale del ministero della Pubblica Istruzione, 15 luglio 1875, p. 709; B. Odescalchi, Gli studi di Roma. Ricordi artistici, Roma 1876, pp. 60-69; L’Esposizione Universale di Parigi del 1878 illustrata, Milano 1879, I, p. 151, II, p. 734; Illustrierter Katalog der Internationalen Kunstausstellung, München 1883, pp. 210, 223, 224; Ibid., 1888, p. 144; Ibid., 1892, p. 83; Catalogo degli oggetti d’arte e curiosità, stoffe, ricami, costumi, arazzi [...] del pittore sig. cav. S. V., Roma 1887; R. De Cesare, Il conclave di Leone XIII..., Città di Castello 1888, p. 177; E. Strahan, The art treasures of America, III, Philadelphia 1888, pp. 8 s.; Esposizione nazionale di belle arti in Bologna, Parma 1888, p. 34; The New York Herald, 11 dicembre 1892, p. 6; Quinta Esposizione internazionale d’arte, Venezia 1903, pp. 57 s.; W. Roberts, Pictures in the Collection of J. Pierpont Morgan at Prince’s Gate & Dover House, London 1907, pp. n.n.; U. Ojetti, La pittura italiana dell’Ottocento, Roma 1929, passim; A. Valeri Jervis, V., S., in La pittura in Italia. L’Ottocento, a cura di E. Castelnuovo, II, Milano 1992, p. 1055; GCAMC: Roma Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea. Catalogo generale delle collezioni. Autori dell’Ottocento, a cura di C. Virno, Roma 2004, p. 490; S. V. (1834-1894): il fondo di opere dalla villa Clementi a Cave, a cura di C. Virno, Roma 2004; Carteggio Verdi Piroli, 1877-1890, a cura di G. Martini, Fidenza 2017, p. 582; Dalle regge d’Italia: tesori e simboli della regalità sabauda, a cura di S. Ghisotti - A. Merlotti (catal., Venaria Reale), Genova 2017, pp. 135 s.