scoccare
- Significa il movimento dell'arco che lancia la freccia, o propriamente il partirsi di questa dalla corda su cui poggia la sua ‛ cocca '. Indica il lancio operato dall'arco, e quindi ha forma transitiva, in Pd I 126 ciò che scocca drizza in segno lieto: l'intera espressione ha valore figurato, essendo rappresentato nella corda che scocca l'istinto che nell'ordine universale guida tutte le cose ai loro diversi porti (vv. 112-114). In Fiore CCXXV 6 no lle parve pena lo scoccare, il soggetto non è più l'arco ma Venere che lo fa s. per lanciare il bordone.
In Pg XXXI 16 balestro frange, quando scocca / da troppa tesa, la sua corda e l'arco, ha il valore assoluto di " scattare ", " operare il lancio "; qui gl'interpreti non sono d'accordo: alcuni, come Scartazzini-Vandelli e Momigliano, propongono come soggetto di s. corda e arco, ma incorrono in un'evidente forzatura grammaticale e contestuale; altri, meglio, propongono come soggetto il balestro (" il balestro quando egli è troppo teso, scoccando rompe e spezza l'arco, e la corda ", Daniello; si vedano, tra i moderni, le note del Chimenz e Petrocchi, ad locum).
In Pg XXV 17 Scocca / l'arco del dir, vale " distendere ", " far funzionare l'arco ": l'espressione significa figuratamente che D. può decidersi a parlare interrompendo la tensione dell'attesa che è giunta al massimo (vv. 10-15). Ancora con valore figurato, vale " esprimere ", " rappresentare ", in If XXV 96 a udir quel ch'or si scocca, dov'è difficile definire se la forma sia passiva (" ciò che ora viene scoccato ") o intransitiva pronominale (" ciò che ora parte dall'arco "); il concetto comunque non muta (" quello che manda fuori del suo arco, parlando metaforicamente, lo ingegno e l'arte sua ", Gelli).
Vale " esprimersi " nel senso di " dire ", " far sapere ", in Fiore LI 12 quel normando incontanente scocca [" spiffera ", Petronio] ciò ched e' sa. Con il medesimo valore, è intransitivo in Pg VI 130 giustizia... tardi scocca / per non venir sanza consiglio a l'arco, dove sembrerebbe che la metafora dello s. abbia provocato quella successiva dell'arco, se la proposizione causale non ponesse la precedenza dell'arco.