SCOLITIDI (lat. scient. Scolytidae o Ipidae)
Insetti Coleotteri di piccola o piccolissima statura, tozzi, variamente sculturati, con livrea oscura. Quasi tutti vivono e si moltiplicano sotto alla corteccia o nel legno degli alberi.
Nelle forme corticicole la femmina, aiutata o no dal maschio, scava nella corteccia il foro di ingresso, a cui segue un vestibolo raggiungente il legno; qui la galleria si piega di 90° e continua (parallelamente o trasversalmente alle fibre legnose) nella zona del cambio con una galleria materna, di solito diritta, a destra e a sinistra della quale la madre (già fecondata nel vestibolo) depone le uova in piccole cellette chiuse con un po' di rosura. Ogni tanto vi ha una breve galleria diretta all'esterno, o galleria di ventilazione e di scarico dei materiali di scavo. Presso le specie poligame al vestibolo segue una camera nuziale, da dove le diverse femmine convenutevi, e fecondate da un unico maschio, iniziano ciascuna una galleria materna. Le larve si scavano una galleria più o meno perpendicolare a quella della madre, più o meno regolare, che aumenta gradatamente di diametro e termina con una cella pupale, da dove l'adulto, compiuta la metamorfosi, si apre direttamente la via all'esterno. Le specie lignicole continuano il vestibolo nel legno, ed è in questo che si trova la o le gallerie materne; le larve possono scavarsene delle brevissime (gallerie scalariformi), o allargare irregolarmente le pareti dell'escavazione materna (gallerie di famiglia), o trattenersi in questa, dove si cibano della linfa trasudante e dei funghi che su questa e sulla rosura escrementizia si sviluppano e che sono coltivati e somministrati dai genitori, i quali continuano ad accudire alla prole fino a maturità. Alcune specie vivono in radici o in piante erbacee, altre in semi di palme, o negli strobili di conifere, altre ancora in legname di botti e barili. Con le gallerie di moltiplicazione (di forma complessiva molto caratteristica per ciascuna specie) e particolarmente con quelle di nutrizione, che parecchie specie erodono in rametti e tessuti giovani prima di riprodursi e con le quali diffondono malattie fungine (es. la grafiosi degli olmi), gli Scolitidi sono molto dannosi alla selvicoltura e all'arboricoltura.