scolpare
Nell'unica attestazione di Pg XXIV 84 inver' la valle ove mai non si scolpa, vale " liberare dalla colpa ".
Il Federzoni (Nuovi studi e diporti danteschi, Città di Castello 1913, 143 ss.), considerandolo come uno dei casi di riflessivo transitivo usato nella III singolare, intende " dove alcuno non si libera da colpa "; il Parodi, pur apprezzando l'ipotesi, preferisce l'interpretazione " dove egli, Corso, non si scolperà più mai " (" Bull. " XX [1913] 230; cfr. anche XIV [1907] 293), secondo la quale, soggetto di si scolpa è quei che più n'ha colpa (v. 82). Ambedue le interpretazioni hanno precedenti già nell'esegesi più antica.