scommettificio
s. m. (iron.) Industria, fabbrica di scommesse.
• Se quel che si sente dire allo «scommettificio» cremonese sarà confermato, per l’Atalanta sono guai: (Fabrizio Biasin, Libero, 5 giugno 2011, p. 1, Prima pagina) • Anche nell’iperliberal New York il cattolico Andy Cuomo si batte per la liberalizzazione degli scommettifici. Il piatto, quello statale, piange, e il tavolo di gioco, si sa, porta quattrini molto più velocemente che qualsiasi tavolo d’impresa. (Angelo Aquaro, Repubblica, 31 ottobre 2011, p. 19, Politica estera) • Cuba è sempre sotto il tallone di ferro castrista, i dissidenti continuano a finire in galera e nei campi di lavoro, per i cubani i diritti politici e civili restano un sogno impossibile e l’economia dell’isola (la cui rivoluzione nel 1959 era stata anche una reazione al tentativo di trasformare il paese in uno scommettificio e divertimentificio a luci rosse sotto il controllo della mafia) è fondata sul turismo sessuale, peggio che Las Vegas. (Ishmael, Italia Oggi, 20 dicembre 2014, p. 12).
- Derivato dal s. f. scommessa con l’aggiunta del suffisso -ificio.
- Già attestato nella Repubblica del 4 marzo 2001, Bari, p. IV (Paolo Berizzi).