sconoscente (scanoscente)
La sconoscente vita che... fé sozzi gli avari e i prodighi (If VII 53) è quella che il Boccaccio definisce " senza discrezione menata ", cioè " senza conoscenza ", " da ignoranti ".
Nella forma lirico-cortese ‛ scanoscente ', con valore di sostantivo, ricorre, riferito agli occhi del poeta stesso, in Rime LI 14 e dico ben, se 'l voler non mi muta, / ch'eo stesso li uccidrò que' scanoscenti!, e va interpretato alla luce dei versi 9-11: gli occhi del poeta sono " colpevolmente ignoranti " per il fatto che ciò che sentire / doveano a ragion senza veduta, / non conobber vedendo.