SCORPIONE (lat. scient. Scorpio; fr. Scorpion; ted. Skorpion; ingl. Scorpion)
Zoologia. - Nell'ordine degli Scorpioni si raggruppano tutti gli Aracnidi appartenenti alla classe degli Cteidofori (v. aracnidi). Gli Scorpioni hanno un aspetto caratteristico e comune a tutti i rappresentanti dell'ordine; si riconoscono a prima vista per il cefalotorace (o prosoma) alquanto appiattito, per l'addome diviso in una porzione anteriore di sette segmenti continua col cefalotorace e una posteriore di sei segmenti o postaddome, più sottile, che termina con un'ampollina velenifera sormontata da un pungiglione ricurvo. La faccia ventrale del cefalotorace presenta un pezzo mediano detto sterno; il 1° segmento addominale porta ventralmente l'opercolo genitale all'innanzi ed è munito all'indietro di una piastra pari sulla quale sono inseriti i pettini (v. aracnidi), provvisti di 4-30 lamelle. Le dimensioni dell'adulto vanno da un minimo di 13 mm. (Microbuthus pusillus Kraep., del Golfo di Aden) a un massimo di 180 mm. (Pandinus imperator C. L. Koch dell'Africa tropicale). I cheliceri hanno la forma di piccole pinze; particolare sviluppo e robustezza assumono i palpi, terminati da una grossa chela; seguono le quattro paia di zampe ambulatorie, a tarsi composti di 3 articoli.
Alcuni Scorpioni sono capaci di emettere dei suoni mercé lo strofinio di fusticini elastici situati sui palpi contro aree granulose delle zampe del 1° paio; circa il significato controverso dei pettini, ricorderemo un'interpretazione recente che li pone alle dipendenze dell'apparato respiratorio; servirebbero cioè di leva al corpo per sollevarsi facilitando così l'aerazione degli stigmi.
Gli Scorpioni vivono di giorno sotto le pietre oppure in tane rozzamente scavate; di notte vanno a caccia coi palpi protesi all'innanzi. Spesso la preda minuta viene senz'altro dilacerata e divorata; la grossa è di regola ghermita coi palpi, dopodiché lo Scorpione, incurvando la coda al disopra del capo, la colpisce ripetutamente con l'aculeo velenifero e inietta il veleno nella ferita. La puntura delle piccole specie mediterranee di Euscorpius ha effetti insignificanti; quella dello Scorpione biondo Buthus occitanus (Amor.) è assai dolorosa e provoca fenomeni neurotossici talvolta gravi ma non mortali, almeno in Francia, mentre agli individui africani della specie in parola e ad altri Scorpioni tropicali si attribuiscono effetti letali nei bambini. La femmina è ovo-vivipara e i piccoli rimangono agganciati con la loro coda alla coda materna fino alla prima muta.
La grandissima maggioranza degli Scorpioni si distribuisce in tre famiglie principali: 1. Buthida, con sterno ristretto all'innanzi e 3-5 occhi laterali per parte; es., Buthus occitanus (Amor.), diffuso dalle coste mediterranee fino al Senegal e all'Arabia; 2. Scorpionida, a sterno di regola pentagonale e 3 occhi laterali per parte; es., Pandinus imperator C. L. Koch dell'Africa tropicale; 3. Chactida, con 2 occhi laterali per parte; sono specie sud-europee i piccoli Euscorpius italicus (Hbst.), E. carpathicus (L.), E. flavicaudis (Geer), comuni in Italia, nonché il Belisarius Xambeni E. Sim., scorpione cieco e cavernicolo dei Pirenei orientali.