scritto
In Cv I III 2 lo mio scritto, che quasi comento dir si può, è ordinato a levar lo difetto de le canzoni sopra dette, indica la " prosa " dell'opera, distinta dalla poesia (le canzoni).
Metaforica l'accezione del termine in If XIX 54 Di parecchi anni mi mentì lo scritto, cioè il " libro del futuro " (Casini-Barbi, Vandelli, Chimenz, Mattalia), in cui i dannati (cfr. If X 97-108) possono leggere. Comunque, qualche commentatore ha ipotizzato un'allusione a una specifica profezia riguardante la morte di Bonifacio VIII, cui Niccolò III, il papa simoniaco che parla, crede erroneamente di rivolgersi: " o la scritta profezia, che lessi intorno alla tua morte, o la cabala fattavi sopra che ti dava molto più anni " (Venturi); ma già il Lombardi obiettava: " ... avendo D. (Inf., X, 100) dotate l'anime di previsione, questa [la profezia] è lo scritto metaforicamente detto; né v'è bisogno d'altra profezia o cabala... ". Lo spessore metaforico del termine appare perduto nelle parafrasi del Cesari (" l'antivedere ") e del Torraca (" la prescienza "); imprecisa quella del Porena: " il libro del destino ".
Il sostantivo è usato anche nel Fiore: in due luoghi nel senso di " messaggio scritto ", " lettera " (LIV 7 [cfr. lettera, al v. 2] e CLXXI 9), e una volta nel senso di " Sacra Scrittura ", con particolare riferimento al Nuovo Testamento (CXII 4).