SCUDERIA
. L'organizzazione e l'attrezzatura delle scuderie nelle diverse epoche della storia sta in diretto rapporto con le varie funzioni assolte dal cavallo rispetto all'attività umana. Dato il suo carattere utilitario, siffatta costruzione è stata in genere regolata fin dall'antichità dall'adozione di criteri d'igiene e di funzionalità.
Fra i classici trattatisti di architettura Vitruvio e poi il Palladio raccomandano che la scuderia sia posta in luogo ben caldo e soleggiato.
Nel Medioevo, nei castelli fortificati la scuderia era collocata in luogo favorevole per le condizioni igieniche e sorvegliabile dallo stesso signore. In generale questa era orientata a est, sud-est o sud, munita di aperture disposte in modo tale da non offendere con la troppa luce la vista degli animali. La scuderia era situata in una corte di servizio, isolata dai venti freddi, perché i cavalli, entrando e uscendo, durante le soste non fossero esposti a dannose correnti d'aria. Notevoli specialmente le scuderie dei castelli francesi di Montargis, Concy, Pierrefonds, ecc.
Col Rinascimento, nelle ville di campagna le scuderie si allontanarono dal corpo di fabbrica principale e furono poste in cortili avanti o dietro il palazzo. Il signore infatti aveva allora altre preoccupazioni oltre ai suoi cavalli e non sentiva più il bisogno di sorvegliarli direttamente.
A partire dal sec. XVII le scuderie delle ville prendono in generale un carattere di edificio autonomo e assumono forme sempre più grandiose e spesso troppo grandiose e irrazionali, come le scuderie di Chantilly, costruite nella prima metà del sec. XVIII, famose per fasto e grandiosità.
Col sec. XIX, data la maggiore industrializzazione dei mezzi di trasporto, assunsero notevole importanza le scuderie per cavalli da tiro. Dai trattatisti di architettura dell'Ottocento sono citate come esempio le grandi scuderie della Compagnie générale des omnibus di Parigi.
La contemporanea crescente meccanizzazione dei mezzi di trasporto ha ormai quasi del tutto limitato le numerose mansioni del cavallo a quelle militari e sportive. L'impianto di una moderna scuderia varierà a seconda del tipo di cavalli che vi saranno ospitati: per lavori agricoli, da riproduzione, da tiro, da sella.
Come posizione planimetrica le scuderie dovranno essere poste in luoghi asciutti, e in modo che i venti dominanti non ne portino l'esalazione ad abitazioni vicine. Nel loro impianto si dovranno massimamente curare le condizioni igieniche, perché in proporzione di queste sarà il rendimento del cavallo. La loro esposizione sarà principalmente in funzione della temperatura che si dovrà mantenere nell'interno. Qualora non si adoperino particolari impianti di riscaldamento artificiale, è generalmente da preferire l'esposizione a sud con aperture a nord per avere caldo d'inverno e ricambio d'aria fresca l'estate. Un razionale impianto di riscaldamento e una particolare attrezzatura igienica potranno permettere anche le altre esposizioni. La temperatura interna dovrà essere fra i 15° e i 18° a seconda della delicatezza degli animali ospitati. Le pareti interne delle scuderie dovranno essere facilmente lavabili e disinfettabili. Si dovranno evitare angoli morti o modanature che possano essere ricettacolo per polvere e insetti. Il pavimento dovra essere solido, lavabile, antisdrucciolevole e privo di interstizî che possono assorbire sporcizia. Per lo scolo dei liquidi sarà consentita al massimo una pendenza dell'1%. Il cavallo si dovrà sdraiare su un suolo quasi piano, procurandogli la pendenza del giaciglio gravi deformazioni fisiche. L'apertura delle porte e delle finestre dovrà essere fatta in modo da evitare correnti d'aria ed eccessiva luce sugli occhi dei cavalli. Le finestre saranno perciò alte e a sviluppo orizzontale. Per il ricambio dell'aria si potranno adoperare anche dei ventilatori. Si potrà perciò tenere conto che in media un cavallo del peso di 450-500 kg. esala in 24 ore da 4280 a 5270 litri di acido carbonico (Colin), viziando così 60-70 mc. di aria stagna per ora. Una cubatura sufficiente per cavallo secondo varî igienisti oscilla intorno ai 30 mc.: ogni ora quindi l'aria della stalla dovrà rinnovarsi completamente due volte.
Varî sono i modi di disporre i cavalli: in una o più file parallele, separati fra di loro o da semplici stanghe (battifianchi) o da paratie o divisi in singoli boxes. La delimitazione di uno spazio riservato per ogni singolo cavallo è sempre consigliabile affinché gli animali non si disturbino a vicenda, specie nelle due principali funzioni della nutrizione e del riposo.
La mangiatoia deve essere piuttosto bassa, sorretta da un sostegno continuo inclinato, tale da non presentare ostacoli a cui i cavalli possano battere i garretti e tale da impedire che il cavallo dormendo metta la testa sotto di essa col pericolo di urtarla nel caso di un brusco risveglio. Le mangiatoie siano fatte in muratura o in metallo; si eviti il legno, facilmente putrescibile. La rastrelliera, secondo la tendenza moderna, è tolta da sopra la mangiatoia e posta a fianco e allo stesso livello di questa. Tale disposizione però non è ancora del tutto adottata. Nella consueta disposizione si ponga però la parte inferiore della rastrelliera più bassa possibile per non obbligare il cavallo ad alzare troppo il collo. In questo modo si evita inoltre l'uso di una rastrelliera troppo pendente che può fare cadere granelli di foraggio e polvere negli occhi dei cavalli.
La disposizione dei cavalli nel corpo di fabbrica potrà essere a una sola fila o a due file. Mentre la prima disposizione è adatta per piccole stalle, la seconda si addice a grandi installazioni avendo, in confronto della prima, metȧ sviluppo di corridoio per un eguale numero di animali e presentando quindi maggiore utilizzazione dello spazio e minori percorsi. In ogni caso i cavalli avranno la testa rivolta verso la parete esterna. Raramente si adotta la soluzione a due file con i cavalli rivolti testa a testa, soluzione che implica un doppio svolgimento di corridoio rispetto alla soluzione a due file con la testa rivolta verso la parete.
Il deposito del foraggio in generale si pone al disopra della scuderia avendo cura che i gas maleodoranti che provengono dalla stalla non passino attraverso di esso. Nei migliori impianti il foraggio viene gettato al piano della scuderia attraverso un condotto, che può essere raccordato a un contatore volumetrico, che dà la razione per ciascun cavallo.
Bibl.: Nuova enciclopedia agraria italiana, Torino 1899; M. H. Hayes, Stable management and exercise, Londra 1909; G. M. Gebhardt, Handbuch der Architektur, Lipsia 1914; G. Agnoletti, Zootecnica applicata, Milano 1929; M. Ringelmann, Logement des animaux, Parigi 1919; Wasmuths Lexikon der Baukunst, Berlino 1929-32.