SCULPTOR
Lo scultore fu chiamato anche scuiptor in Roma in epoca tarda, quando tale parola gradatamente sostituì scalptor (v.), ma più comunemente lo scultore era chiamato marmorarius (v.) o lapidarius (v.) se nel marmo; statuarius (v.) o aerarius (v.) se nel bronzo, plastes (v.) se nella terracotta. Il verbo sculpere (sculpsit) è abbastanza comune nelle firme di sculture e anche di iscrizioni (v. scriptor titulorum); eccezionale è scalpere (C.I.L., iii, 1413; 8509; xii, 2319; xiii, 118o6; xiii, 6428). A Roma è stata trovata l'iscrizione di un gemmarius sculptor (C.I.L., vi, 9436), altre iscrizioni nelle province (C.I.L., xiii, 643; vii, 37). Tra gli artifices artium enumerati nel breve della costituzione di Costantino del 337 d. C. per l'esenzione dai munera municipali sono distinti sculptores ligni da altri semplici sculptores (Cod. Iust., x, 66, 1).