Cambridge, Scuola di
Denominazione con cui si è soliti riferirsi ai filosofi influenzati dalle dottrine di Moore (➔) e Wittgenstein (➔), che tra gli anni Venti e il secondo dopoguerra insegnarono all’univ. di Cambridge (dove il secondo successe a Moore alla cattedra di filosofia nel 1939), il cui orientamento di pensiero rientra nella più comprensiva filosofia analitica (➔) e tende a privilegiare l’analisi del linguaggio comune. Sue caratteristiche sono la ridefinizione di problemi teoretici tradizionali in termini linguistici e l’interpretazione della filosofia come attività «terapeutica». Tra i filosofi che hanno operato a Cambridge condividendo questo orientamento generale i più rappresentativi sono Broad, Wisdom, Malcolm. A partire dai primi anni Cinquanta questo indirizzo di pensiero si è sempre più affermato a Oxford (➔ Scuola analitica di Oxford), tanto che, retrospettivamente, si parla, più che di scuola, di Cambridge-Oxford philosophy.