scuola
scuòla [Der. del lat. schola, dal gr. scholè originar. "tempo libero, ozio" e poi "luogo dove si attende allo studio"] [LSF] (a) Luogo dove si svolge un'attività per l'apprendimento di una scienza. (b) L'attività in questione. (c) Gruppo di persone che seguono e sviluppano un comune indirizzo di pensiero. ◆ [STF] [FSN] S. di Roma, o di via Panisperna: il gruppo di giovani fisici che nel periodo 1933-36 lavorarono intorno a E. Fermi (E. Amaldi, B. Pontecorvo, F. Rasetti, E. Segrè e il chimico O. D'Agostino) nell'Istituto di fisica dell'univ. di Roma (allora in via Panisperna) nelle fondamentali ricerche sulla proprietà dei neutroni rallentati di provocare reazioni di fissione nucleare, che valsero a Fermi il premio Nobel per la fisica nel 1938. ◆ [STF] [GFS] S. meteorologiche: gruppi di studio, costituitisi spontaneamente in vari paesi europei a partire dal primo dopoguerra, ai quali è dovuto il notevole sviluppo teorico e operativo della meteorologia sinottica; le più importanti sono state, in ordine di tempo: (a) la S. norvegese, o di Bergen, sviluppatasi intorno alla 1a guerra mondiale, che introdusse il concetto di fronte; (b) la S. di Chicago, sorta durante la 2a guerra mondiale e sviluppatasi nell'immediato dopoguerra, spec. per l'introduzione della teoria dello sviluppo baroclino; (c) la S. inglese, degli anni '70, alla quale è principalmente dovuta l'introduzione dello studio a media scala dei fronti e l'utilizzazione dei più avanzati metodi di calcolo elettronico per la previsione a brevissima scadenza; per esse, v. meteorologia sinottica: III 805 d sgg.