scure
Con valore proprio soltanto in Cv IV XXVI 13, dove si ricordano le onoranze funebri rese a Miseno da Enea, che, tra l'altro, prese la scure ad aiutare tagliare le legne per lo fuoco che dovea ardere lo corpo morto.
Sullo sfondo c'è il passo di Aen. VI 179-180 " itur in antiquam silvam, stabula alta ferarum, / procumbunt piceae, sonat icta securibus ilex "; e qualche verso dopo (183-184): " Nec non Aeneas opera inter talia primus / hortatur socios paribusque accingitur armis ".