scusare (escusare; iscusare)
Con costrutto transitivo, nel senso proprio di " scagionare ", " scolpare ", " giustificare ": Rime CXVI 8 ma chi mi scuserà, s'io non so dire / ciò che mi fai sentire?; Cv I II 15 Per che se l'una e l'altra di queste ragioni mi scusa, sufficientemente lo pane del mio formento è purgato de la prima sua macula; V 2 E da ciò brievemente lo scusano tre ragioni, che mossero me ad eleggere innanzi questo che l'altro; III IX 2 mi volgo a la canzone, e sotto colore d'insegnare a lei come scusare la conviene, scuso quella; If XXV 143 Così vid'io la settima zavorra / mutare e trasmutare; e qui mi scusi / la novità se fior la penna abborra; Pd XXIX 108 tornan del pasco pasciute di vento, / e non le scusa non veder lo danno.
Con la più intensa connotazione di " perdonare ", in Pd XIV 107 chi prende sua croce e segue Cristo, / ancor mi scuserà di quel ch'io lasso, e 136 chi s'avvede che i vivi suggelli / d'ogne bellezza più fanno più suso, / e ch'io non m'era lì rivolto a quelli, / escusar puommi di quel ch'io m'accuso. Nel senso di " purificare ", come si deduce dal verbo ‛ purgare ' usato precedentemente, in Cv I V 1 Poi che purgato è questo pane da le macule accidentali, rimane ad escusare lui da una sustanziale. In Cv I II 13 E questa necessitate mosse Boezio di se medesimo a parlare, acciò che sotto pretesto di consolazione escusasse la perpetuale infamia del suo essilio, il verbo ha il valore di " allontanare da sé ", in questo caso l'infamia che agli occhi di chi non sa potrebbe derivare dall'esilio.
Nella forma passiva, in senso proprio, in Cv I I 5 Le due di queste cagioni... non sono da vituperare, ma da escusare; IV XXII 12 E però nullo è che possa essere scusato; XXVIII 9 E non si puote alcuno escusare per legame di matrimonio, che in lunga etade lo tegna; Pd IV 75 Se vïolenza è quando quel che pate / nïente conferisce a quel che sforza, / non fuor quest'alme per essa scusate, e 108 A questo punto voglio che tu pense / che la forza al voler si mischia, e fanno / sì che scusar non si posson l'offense.
Con costrutto riflessivo, nel senso di " scagionarsi ", " discolparsi ", " giustificarsi ": Vn XV 3 Onde io, mosso da cotali pensamenti, propuosi di dire certe parole, ne le quali, escusandomi a lei da cotale riprensione, ponesse anche di quello che mi diviene presso di lei, e XXX 2; Cv I XI 12 alquanti... vogliono che l'uomo li tegna dicitori; e per scusarsi dal non dire o dal dire male accusano e incolpano la materia, e 13 costoro... biasimando lui, s[é] credono scusare; XII 11 sono tanto inumani peccati, che ad iscusare sé de l'infamia di quelli, si concede da lunga usanza che uomo parli di sé; II II 5 per iscusare me de la v[a]ri[e]tade ne la quale parea me avere manco di fortezza, dirizzai la voce mia in quella parte onde procedeva la vittoria del nuovo pensiero; III 4 Veramente elli di ciò si scusa nel duodecimo de la Metafisica; III Amor che ne la mente 87 Così ti scusa, se ti fa mestero (ripreso in IX 3 e X 5); II 1, IV 4, 5 (due volte, di cui una volta la forma ‛ iscusare ': non m'accuso, ma iscuso veramente), e 13, VIII 14, X 5 impongo a la canzone... ‛ sé iscusi là dov'è mestiero ', e XV 6; If XXX 140 tal mi fec'io, non possendo parlare, / che disïava scusarmi, e scusava / me tuttavia, e nol mi credea fare; Pd XIV 137 io m'accuso / per escusarmi, e vedermi dir vero; Fiore CXVI 13 per avventura e' si saria scusato, / sì ch'i' ne saria menzonier tenuto.
Il valore di " rifiutare ", " ricusare ", in Pg XV 130 Ciò che vedesti fu perché non scuse / d'aprir lo core a l'acque de la pace / che da l'etterno fonte son diffuse, " ne recuses disponere animum induratum odio " (Benvenuto).
Nella maggior parte dei casi, la forma ‛ escusare ' sarà per latinismo; ma, dato ‛ iscusare ', in cui la i- è quasi certamente prostetica (ad iscusare, Cv I XII 11; per iscusare, II II 5), in per escusarmi (Pd XIV 137) e in ad escusare (Cv I V 1) si potrebbe pensare anche alla prostesi.