Connery, Sean (propr. Sir Thomas Connery)
Attore cinematografico e teatrale scozzese, nato a Edimburgo il 25 agosto 1930. Uomo di grande fascino, dal carattere solitario e dalla complessa personalità, il suo nome e le sue caratteristiche fisiche sono intimamente legate al primo, mitico James Bond, l'agente 007 al servizio dell'Intelligence service britannico con licenza di uccidere, personaggio trasposto sullo schermo dai racconti di I.L. Fleming all'inizio degli anni Sessanta. C. ha conservato il suo fascino al di là della stagione bondiana, conclusasi nel 1971 per sua decisa rinuncia. La popolarità dovuta a quel personaggio aveva oscurato le sue qualità drammatiche e la varietà delle sue interpretazioni. Fuori da ogni tendenza al divismo, C., con il suo profondo timbro di voce, si era rivelato fin dai primi film di rilievo attore con un'asciutta cifra interpretativa e di robusta espressività, doti approfondite in teatro cimentandosi con i personaggi shakespeariani, pirandelliani, dei tragici greci e dei classici della letteratura russa. Nella sua vita professionale ha sempre tentato di staccarsi dal mito di Bond, da lui non amato per l'eccessiva freddezza, reinterpretandolo nel 1983 per infondergli caratteri più umani e crepuscolari. Alla ricerca di personaggi dai segni inquieti e spesso perdenti, ha raggiunto una raffinata maturità artistica interpretando film diretti da grandi registi: da Alfred Hitchcock a John Huston, da Sidney Lumet a Fred Zinnemann. Idealista, antirazzista e sostenitore dell'abolizione della pena di morte, impegnato nello Scottish Nationalist Party a sostegno del separatismo scozzese, ha creato insieme a Jackie Stewart, pilota di formula 1, lo Scottish International Education Trust, iniziativa a favore dei ragazzi scozzesi privi della possibilità di proseguire gli studi. Fondatore della casa di produzione Fountainbridge Films, ha vinto nel 1988 il premio Oscar come attore non protagonista del film di Brian De Palma The untouchables (1987; The untouchables ‒ Gli intoccabili) e nel 1998 il premio alla carriera della British Academy of Film. Per l'importanza che ha rivestito sul piano internazionale nel campo cinematografico e socioculturale, nel 2000 gli è stato conferito dalla regina Elisabetta II il titolo di Sir.
Lasciati gli studi a tredici anni per contribuire a mitigare le precarie condizioni della sua famiglia, C. fece vari mestieri e, nel rimpianto di aver dovuto abbandonare la scuola, continuò da solo a coltivare la propria formazione, frequentando nel tempo libero le biblioteche pubbliche. La sua scoperta del mondo dello spettacolo avvenne a Londra al ritorno dai due anni trascorsi nella Royal Navy. A Londra, grazie al suo fisico prestante, venne scelto come modello sia in servizi pubblicitari sia nelle scuole d'arte e, dopo esser giunto tra i finalisti nel concorso per mister Universo (1950), fu ingaggiato nel 1953 nella compagnia della commedia musicale South Pacific, diretta da Robert Handerson. L'incontro con Handerson, insieme ai successivi con le due donne che avrebbe sposato (Diane Cilento e Micheline de Roquebrune), fu una tappa importante per la sua maturazione culturale. Handerson lo aiutò a sistemare il suo disordine da autodidatta, consigliandolo nelle letture e stimolando in lui una vera passione per i libri che si trasformerà in futuro nel collezionismo di libri antichi e rari. Impegnatosi nel teatro drammatico in piccole compagnie inglesi, nella prima metà degli anni Cinquanta ottenne delle parti in televisione e apparve in alcuni film minori, ma i film con ruoli di qualche importanza in quegli anni furono Action of the tiger (1957; Il bandito dell'Epiro), soprattutto per la collaborazione con il regista Terence Young che lo avrebbe diretto di lì a poco come James Bond, e Another time, another place (1958; Estasi d'amore, ridistribuito nel 1966 con un titolo alla 007 come Operazione love) di Lewis Allen, al fianco della notissima Lana Turner. Dopo esser stato comprimario in Darby O'Gill and the little people (1959; Darby O'Gill e il re dei folletti) di Robert Stevenson, girato per la Disney, e prima dell'apparizione in The longest day (1962; Il giorno più lungo) di Ken Annakin e altri, prodotto da Darryl F. Zanuck, nel simbolico, ricchissimo cast di grandi attori per ricordare il D-Day, lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, l'occasione per dimostrare la sua presenza scenica e il suo stile interpretativo era emersa nel 1961 con il ruolo del conte A.K. Vronskij nella trasposizione televisiva per la BBC di Anna Karenina, di L.N. Tolstoj, diretto da Rudolph Cartier.
Nel 1962 esplose il successo di 007. Scelto da Young e dai produttori Harry Saltzman e Albert R. Broccoli per Dr. No (1962; Agente 007 ‒ Licenza di uccidere), C., affiancato da attrici bellissime (da ricordare nei primi due film Ursula Andress e Daniela Bianchi), ricoprì il ruolo dell'elegante, invincibile e ironico agente britannico 007 in altri cinque film: From Russia with love (1963; Agente 007 ‒ Dalla Russia con amore), ancora di Young; Goldfinger (1964; Agente 007 ‒ Missione Goldfinger), diretto da Guy Hamilton, il migliore della serie; Thunderball (1965; Agente 007, Thunderball ‒ Operazione tuono), con la terza e ultima regia bondiana di Young; You only live twice (1967; Agente 007 ‒ Si vive solo due volte) di Lewis Gilbert; Diamonds are forever (1971; Agente 007 ‒ Una cascata di diamanti), ancora di Hamilton. Per l'eccezionale fortuna cinematografica, tanto da diventare un vero fenomeno di costume, il 'caso Bond' suscitò interesse e dibattiti su tutta la stampa mondiale e divenne oggetto di analisi e ricerche scientifiche di tipo semiotico, sociologico e psicoanalitico. A distanza di più di un decennio, C. ridarà a 007 in Never say never again (1983; Mai dire mai), di Irving Kershner i suoi caratteri maturi, più di C. che di Bond. Ma all'interno del periodo bondiano, C. si era riservato uno spazio di libertà ricoprendo ruoli intensi a lui più congeniali come in Woman of straw (1964; La donna di paglia) di Basil Dearden, in Marnie (1964) per la regia di Hitchcock, in The hill (1965; La collina del disonore) di Lumet, che sarà il regista di molti altri suoi film fino al 1989. Essersi allontanato dal personaggio di 007 lo ha spinto verso orizzonti più larghi: verso la fantascienza, nella parte di un umano 'curioso' che distrugge la casta degli immortali, custodi esclusivi della conoscenza, in Zardoz (1974) di John Boorman, o nel ruolo leggendario di Robin Hood ben disegnato da Richard Lester, nel 1976, in Robin and Marian (Robin e Marian), accanto a Audrey Hepburn. Privilegiando da un certo momento in poi personaggi malinconici e riflessivi e i 'maestri' (come in Der Name der Rose, 1986, Il nome della rosa, di Jean-Jacques Annaud; o in Finding Forrester, 2000, Scoprendo Forrester, di Gus Van Sant), C. ha raggiunto interpretazioni di grandissimo pregio nell'ultimo film di Zinnemann, Five days one summer (1982; Cinque giorni, un'estate) nel drammatico e tormentato ruolo di amante della nipote, e nel film di De Palma, The untouchables, nel personaggio disincantato, e quindi più eroico rispetto agli altri tre del gruppo, del poliziotto irlandese che trova la morte nella lotta contro Al Capone. Negli anni Novanta, più che famoso e ancora alla guida di classifiche come 'sex symbol', seppur superati i sessant'anni, si è riappropriato a suo modo dei film d'azione e, unico tra gli attori della sua generazione, ha potuto cimentarsi ancora in parti di forte fisicità: in Rising sun (1993; Sol Levante) di Philip Kaufman, in First knight (1995; Il primo cavaliere) di Jerry Zucker, in The rock (1996) di Michael Bay, in Entrapment (1999) di Jon Amiel.Nella ricca filmografia di C., al di là del valore di ogni singolo film, sono da ricordare le sue interpretazioni in The Molly Maguires (1970; I cospiratori) di Martin Ritt; in The man who would be king (1975; L'uomo che volle farsi re) di John Huston; in The wind and the lion (1975; Il vento e il leone) di John Milius; in Highlander (1986; Highlander ‒ L'ultimo immortale) di Russell Mulcahy; in Indiana Jones and the last crusade (1989; Indiana Jones e l'ultima crociata) di Steven Spielberg; e il cammeo in Robin Hood: prince of thieves (1991; Robin Hood principe dei ladri) di Kevin Reynolds.
Il caso Bond, a cura di O. Del Buono, U. Eco, Milano 1965.
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