Penn, Sean
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Burbank (California) il 17 agosto 1960. Figura appartata e anomala all'interno dello star system americano, particolarmente amato dalla critica europea, ha preferito comparire in progetti 'd'autore' interpretando spesso personalità complesse con una grande capacità di analisi psicologica e una notevole perizia tecnica, a volte ai limiti del virtuosismo. Negli anni Novanta ha lavorato con i maggiori nomi della cinematografia statunitense e in quello stesso decennio è stato premiato con l'Orso d'argento (1996) al Festival di Berlino per Dead man walking (1995; Dead man walk-ing ‒ Condannato a morte) di Tim Robbins e con il premio per la migliore interpretazione al Festival di Cannes per She's so lovely (1997; She's so lovely ‒ Così carina) di Nick Cassavetes, mentre nel 2003 ha ottenuto la Coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia per 21 Grams (21 grammi ‒ Il peso dell'anima) di Alejandro González Iñárritu e nel 2004 l'Oscar come migliore attore per Mystric river (2003) di Clint Eastwood.
Figlio del regista Leo Penn e dell'attrice Eileen Ryan, dopo aver studiato alla Santa Monica High School, è entrato a far parte del Los Angeles Group Repertory Theater lavorando come assistente dell'attore-regista Pat Hingle. Nel 1979 ha debuttato in televisione in The concrete cowboys, un episodio della serie Barnaby Jones (1973-1980). Nel 1981 ha fatto quindi la sua prima apparizione sul grande schermo in Taps (Taps ‒ Squilli di rivolta) di Harold Becker, nella parte di un giovane cadetto militare. Fin dai suoi esordi P. ha incarnato l'anima ribelle dell'America, l'eroe maledetto e anticonformista che la società condanna alla rabbia e alla disperazione: ha impersonato un surfer in Fast times at Ridgemont High (1982; Fuori di testa) di Amy Heckerling, uno spacciatore in Bad boys (1983) di Rick Rosenthal e in The falcon and the snowman (1985; Il gioco del falco) di John Schlesinger, un proletario arrabbiato in At close range (1986; A distanza ravvicinata) di James Foley. Nel 1985 ha sposato la pop star Madonna (dalla quale ha divorziato nel 1989) con cui ha interpretato, l'anno successivo, Shanghai surprise di Jim Goddard. Verso la fine del decennio si è messo in luce nei ruoli di un poliziotto aggressivo in Colors (1988; Colors ‒ Colori di guerra) e del sergente brutale in Casualites of war (1989; Vittime di guerra) di Brian De Palma, prima di confrontarsi con la commedia in We're no angels (1989; Non siamo angeli) di Neil Jordan, al fianco di Robert De Niro. Ha poi interpretato l'agente federale in State of grace (1990; Stato di grazia) di Phil Joanou, sul cui set ha conosciuto l'attrice Robin Wright che ha poi sposato nel 1996.Quasi irriconoscibile è comparso nel ruolo dell'avvocato Kleinfeld, personaggio che unisce malvagità e folle demenza, in Carlito's way (1993) di De Palma. È stato poi il nazista assassino condannato alla sedia elettrica in Dead man walking (parte che gli ha consentito di ottenere anche una nomination all'Oscar nel 1996) e un truffatore in fuga in U-Turn (1997; U-Turn ‒ Inversione di marcia) di Oliver Stone. Dopo aver ottenuto il premio a Cannes per She's so lovely, al quale ha partecipato anche come produttore esecutivo, ha interpretato il fratello di un ricco consulente finanziario in The game (1997; The game ‒ Nessuna regola) di David Fincher, il sergente Welsh in The thin red line (1998; La sottile linea rossa) di Terrence Malick e un cocainomane in Hurlyburly (1998; Bugie, baci, bambole & bastardi) di Anthony Drazan. Ha poi delineato con particolare e lieve malinconia il musicista stralunato di Sweet and lowdown (1999; Accordi e di-saccordi) di Woody Allen. Aveva frattanto esordito dietro la macchina da presa nel 1991, ponendosi immediatamente in una particolare posizione rispetto alla produzione americana corrente con The Indian runner (1991; Lupo solitario), storia di due fratelli, un poliziotto e un reduce dalla guerra del Vietnam, nell'ambito della quale la provincia americana si rivela gelido paesaggio dell'anima in un dramma di cruda intensità. Il suo secondo film da regista è stato The crossing guard (1995; Tre giorni per la verità), con Jack Nicholson. Dopo aver lavorato per Kathryn Bigelow in The weight of water (2000; Il mistero dell'acqua) è tornato ad affrontare le tematiche a lui care in The pledge (2001; La promessa): tratto da un racconto di F. Dürrenmatt è l'unico dei film da lui diretti del quale non abbia scritto la sceneggiatura. La vicenda è ambientata in una cittadina del Nevada e vede protagonista un poliziotto ormai in pensione (Jack Nicholson) alla ricerca dell'assassino di una bambina. All'uscita del film i "Cahiers du cinéma" hanno dedicato a P. la copertina e una lunga intervista decretandone la definitiva consacrazione. Ha poi ottenuto un'altra nomination all'Oscar per il ruolo di un padre ritardato costretto a lottare per poter ottenere l'affidamento della figlia in I am Sam (2001; Mi chiamo Sam) di Jessie Nelson e successivamente ha diretto l'episodio dell'uomo anziano che abita vicino alle Twin Towers e parla da solo con la moglie morta nel collettivo 11' 09'' 01 ‒ September 11 (2002; 11 settembre 2001). Si è infine efficacemente calato nel ruolo di un padre, travolto dal ricordo del passato e dall'omicidio della figlia, nel cupo e dolente Mystic river.