search theory
Teoria economica che analizza le modalità di allocazione del tempo di ricerca e di varie risorse da parte degli operatori economici, in presenza di informazione imperfetta relativa alle condizioni di mercato. La ricerca delle informazioni necessarie affinché si giunga alla determinazione di un prezzo unico di incontro tra domanda e offerta assume un valore economico e diventa una forma di investimento volta al miglioramento delle condizioni dello scambio.
Gli studi relativi alla s. t. hanno avuto per oggetto, in particolare, l’analisi di molteplici casi teorici riguardanti sia le modalità di reperimento di informazioni mancanti relative a nuove opportunità di scambio, sia il tipo di adattamento delle condizioni dello stesso in seguito all’ottenimento di informazioni aggiuntive. La s. t. è stata applicata, in specie da E.S. Phelps (➔), all’analisi del mercato del lavoro nel tentativo di fornire una spiegazione all’ipotesi del tasso naturale di disoccupazione, introdotto da M. Friedman (➔) ed elaborato dall’economia neoclassica (➔ neoclassica, economia). In questo tipo di analisi (job search theory) riguardante il mercato del lavoro (➔ lavoro, teoria della ricerca di), la disoccupazione è spiegata come scelta ottimizzante degli individui che decidono di lasciare il proprio posto di lavoro quando il rendimento che si attendono dalla ricerca di un nuovo posto è maggiore del salario che percepiscono rimanendo occupati. Gli individui spreferscono quindi restare disoccupati e continuano a cercare un posto fintanto che non venga offerto loro un lavoro che dia un rendimento maggiore di quello atteso da un ulteriore proseguimento della ricerca. In tale quadro, un elevato rapporto fra sussidi (➔ sussidio) alla disoccupazione e salario contribuisce a prolungare la disoccupazione, in quanto riduce il costo della ricerca per i lavoratori.