GIOVANNINI, Sebastiano
Nacque a Bologna l'8 marzo 1851 da Paolo e da Annunziata Grandi, e nella sua città nel 1877 si laureò in medicina e chirurgia. Si dedicò allo studio della dermatologia e delle malattie veneree formandosi alla scuola di P. Gamberini, allora direttore della clinica dermosifilopatica bolognese, del quale divenne assistente e poi aiuto, mantenendo il titolo fino al 1889. Dopo aver trascorso un periodo di perfezionamento all'estero - Vienna, Londra, Parigi - e aver conseguito l'abilitazione alla libera docenza nel 1884, dal 1885 cominciò a frequentare il laboratorio di patologia generale dell'Università bolognese diretto da G. Tizzoni, ove poté approfondire le sue conoscenze di istologia normale e patologica della cute. Nel 1889, superato il relativo concorso per titoli ed esami, fu nominato professore straordinario di malattie veneree e cutanee nell'Università di Modena. Nel 1891, infine, fu chiamato all'Università di Torino a dirigervi, come professore di dermopatia e sifilopatia, le cliniche sifilitica e dermopatica. Assunto il nuovo incarico, il G. provvide a riorganizzare e ristrutturare la clinica, che trasferì nella sede di corso Cairoli e dotò di laboratorio e di biblioteca, rendendola più consona alle attività clinico-assistenziali, scientifica e didattica.
L'attività di ricerca del G. fu tesa a impostare la disciplina dermosifilopatica secondo criteri di modernità e si esplicò soprattutto nel campo dell'istologia e dell'istopatologia specialistiche, sulla scorta dell'esperienza maturata alla scuola del Tizzoni.
Dopo un primo gruppo di lavori di carattere essenzialmente clinico (tra i quali si possono ricordare la descrizione dell'applicazione terapeutica dell'elettricità, allora di grande attualità, in un caso di eczema: Caso di eczema alle gambe e agli avambracci guarito coll'uso dell'elettricità. Osservazione raccolta nella clinica del prof. P. Gamberini, in Giornale italiano delle malattie veneree e delle malattie della pelle, XIII [1878], pp. 91-93; gli accurati studi di alcuni casi clinici: Dell'influenza del processo febbrile in due casi di eczema, in Bullettino delle scienze mediche, s. 6, VI [1880], pp. 233-255; Di una porpora emorragica in fanciullo affetto da tosse convulsiva, ibid., X [1882], pp. 219-242; Scrofola e sifilide, ibid., XII [1883], pp. 217-307, 361-407), il G. cominciò a pubblicare i risultati delle sue ricerche sull'istopatologia della cute. Queste furono rivolte inizialmente all'analisi delle lesioni cutanee infiammatorie e neoplastiche (Cariocinesi delle cellule dello strato di Malpighi e alcune lesioni patologiche ed esperimentali. Comunicazione preventiva, in Gazzetta degli ospitali, VI [1885], pp. 164 s.; Sull'attività degli elementi del derma (cariocinesi) in talune affezioni infiammatorie e neoplastiche della pelle. 2ª comunicazione preventiva, ibid., pp. 277 s.; Intorno alle mitosi delle cellule dello strato di Malpighi all'innesto epidermico. 3ª comunicazione preventiva, ibid., pp. 298 s.; Ricerche intorno ad alcune lesioni infiammatorie e neoplastiche della pelle a speciale contribuzione della fisiopatologia dell'epitelio pavimentoso stratificato, in Arch. per le scienze mediche, X [1886-87], pp. 315-365) e indirizzate poi prevalentemente allo studio delle formazioni pilifere in condizioni normali e patologiche, che sarebbe diventato il tema dominante della sua attività scientifica. Alla pubblicazione di un Saggio di uno studio sopra alcune lesioni dei peli, in Gazzetta degli ospitali, VII (1887), pp. 387-389, il G. fece seguire quella di un interessante lavoro nel quale, tra l'altro, illustrò una particolare forma di micosi nodulare dei capelli e dei peli, di rara osservazione, che divenne nota come "malattia di Giovannini": Über die normale Entwicklung und über einige Veränderungen der menschlichen Haare, in Vierteljahresschrift für Dermatologie und Syphilis, XIV (1887), pp. 1049-1075, e in italiano Sullo sviluppo normale e sopra alcune alterazioni dei peli umani, in Atti della R. Accademia medica di Roma, XIII, s. 2, III (1886-87), pp. 183-204. Tra i suoi numerosi lavori sull'argomento si ricordano: Intorno alle alterazioni dei follicoli nella depilazione ed al modo di generarsi dei peli nuovi, in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, XLIV (1890), pp. 338-342; Delle alterazioni dei follicoli nella depilazione e del modo di generarsi dei peli strappati, in Giornale italiano delle malattie veneree e della pelle, XXV (1890), pp. 378-384; De la régéneration des poils après l'épilation, in Archiv für mikroskopische Anatomie, XXXVI (1890), pp. 528-564; Note dermo-sifilografiche, in Lo Sperimentale, LXIV (1890), pp. 250-269; Recherches sur l'histologie pathologique de la pelade, in Annales de dermatologie et de syphiligraphie et Bulletin de la Société française de dermatologie et de syphiligraphie, s. 3, II (1891), pp. 921-957; Ricerche intorno all'istologia patologica dell'alopecia areata, in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, XLVI (1892), pp. 65-107; Über ein Zwillingshaar mit einer einfachen inneren Wurzelscheide, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, XXV (1893), pp. 187-194; Über die histologischen Veränderungen der syphilitischen Alopecie und ihr Verhältnis zu den Veränderungen der Alopecia areata, in Monatshefte für praktische Dermatologie, XVI (1893), pp. 157-167; Über einen Fall von Ichthyosis mit Hypertrophie des Schweissdrüsen, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, XXVII (1894), pp. 3-26; Über die durch elecktrolytisch Epilation hervorgerufenen histologischen Veränderungen, ibid., XXXII (1895), pp. 3-64; Sulle alterazioni istologiche della cheratosi pilare, in Gazzetta medica italiana, LIII (1902), pp. 276 s., e in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, LVIII (1904), pp. 368-370; Sopra alcuni peli anomali, in Giornale italiano delle malattie veneree e della pelle, XLV (1904), Appendice, pp. 295-298 (anche nel volume Ad Angelo Scarenzio in occasione del XL anniversario della prima iniezione di calomelano, Milano 1904); Singolare reperto di papille pilifere composte, in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, LIX (1906), pp. 482 s.; Über einen Fall universeller Alopecia areata in Verbindung mit Mycosis fungoides, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, LXXVIII (1906), pp. 1-20; Sopra tre peli bigemini fusi ciascuno in un fusto unico, in Anatomischer Anzeiger, XXX (1907), pp. 144-153; Sull'esistenza nell'uomo di papille pilifere con più propaggini terminali semplici (papille pilifere composte), ibid., XXXII (1908), pp. 206-215; Papille pilifere con propagginiterminali composte, con propaggini avventizie e bigemine, ibid., XXXIV (1909), pp. 230-249; I peli con papilla composta, ibid., XXXVII (1910), pp. 39-55; Peli del mento con una glandola sebacea al loro interno, in Giornale italiano delle malattie veneree e della pelle, LIII (1912), pp. 335-352; In ihrem Inneren eine Talgdrüse enthaltende Haare des Kinnes, in Dermatologische Wochenschrift, LV (1912), pp. 1235-1251; Peli del mento con più glandole sebacee al loro interno, in Anatomischer Anzeiger, XLIII (1913), pp. 529-545; Peli del mento con una glandola sebacea alla parte inferiore del loro follicolo: malformazione di uno di essi e delle sue papille, ibid., XLV (1914), pp. 586-598; Lo sperone dei follicoli piliferi, in Giornale italiano delle malattie veneree e della pelle, LVII (1917), pp. 137-145; Il cercine dei follicoli piliferi, ibid., LIX (1918), pp. 129-138; Il cercine rudimentale dei follicoli piliferi, ibid., LX (1919), pp. 460-465. Del G., oltre ai menzionati importanti contributi, si ricordano anche alcune ricerche nel settore della batteriologia e in quello, in certo modo collegato, della disinfezione, allora notevole problema per la pratica clinica: I microparassiti della blenorragia uretrale dell'uomo, in Giornale italiano delle malattie veneree e della pelle, XXI (1886), pp. 321-336; Ricerche batteriologiche e sperimentali sulla genesi dell'infezione emorragica, in Memorie della R. Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, s. 4, IX (1889), pp. 739-763, in collaborazione con G. Tizzoni; Esperienze intorno al valore del sublimato come profilattico dell'ulcera venerea, in Giornale italiano delle malattie veneree e della pelle, XXXI (1896), pp. 669-689, e in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, L (1896), pp. 539-545; Experimentelle über die Desinfection von Wunden, welche mit Eiter von Ulcus molle inficirt wurden, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, LVI (1901), pp. 35-54.
L'ultimo lavoro del G., vero compendio di tutta la sua attività di ricerca morfologica sull'apparato pilo-sebaceo dell'uomo, fu portato a termine e pubblicato dal suo allievo A. Fontana: Peli semplici e composti canicolati in parte con papilla a corpo incavato e glandole sebacee intrabulbari, in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, LXXXV (1922), pp. 173-247.
Il G. fu noto e apprezzato per la sua attività di studioso e citato da L. Testut nel suo trattato sull'anatomia umana. Nella pratica clinica venne anche utilizzata la prova da lui introdotta, chiamata anche segno, per l'evidenziazione mediante inchiostro opportunamente applicato e deterso dei cunicoli sulla cute dei soggetti affetti da scabbia. Membro di numerose accademie e società scientifiche, fu socio ordinario dal 1881 e corrispondente dal 1890 della Società medico chirurgica di Bologna, quindi socio dell'Accademia di medicina di Torino.
Affetto da una neoplasia, morì a Torino il 10 dic. 1920.
Fonti e Bibl.: Necr. in Giornale italiano delle malattie veneree e della pelle, LXI (1920), pp. 789 s.; Annuario della R. Università di Torino 1921-22, Torino 1922, pp. 155 s.; A. Fontana, Commemorazione di S. G., in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, LXXXV (1922), pp. 157-172, con l'elenco delle pubblicazioni; A. Bellini, Storia della dermatologia e venereo-sifilologia in Italia, Milano 1934, p. 51; M. Cipriani, I nomi di persona nella terminologia dermo- e venereo-patica (sintomi, sindromi e malattie). Dizionario, Ascoli Piceno 1942, p. 131; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte [1880-1930], I, p. 504.