DEVITA (De Vita), Sebastiano Giuseppe
Figlio di Pietro (il cui padre Sebastiano era probabilmente funzionario militare al servizio della Repubblica veneta) e di Matija Krstulović, ambedue abitanti di Spalato, nacque a Spalato il 20 maggio 1740 e fu battezzato come Sebastiano Gioacchino Giuseppe (Prijatelj, 1966): ciò dimostra che esisteva un solo pittore D., di nome Sebastiano Giuseppe e non due diversi pittori, come alcuni ritenevano. Nulla sappiamo sulla sua giovinezza, ma probabilmente studiò a Venezia dove dal 1768 al 1774 risulta iscritto alla fraglia pittorica (T. Pignatti, in Bollett. dei Musei civici veneziani, X[1965], p. 25). Durante il soggiorno a Venezia, nel 1770, dipinse e firmò per la chiesa di S. Antonio abate (conosciuta come S. Domenico) di Rovigo una grande paia d'altare rappresentante S. Domenico con altri santi domenicani (Bartoli, 1793). Nel 1777 viene menzionato a Spalato, dove gli muore la figlia Barbara di un anno (Prijatelj, 1966). L'anno seguente firmò "Sebastianus de Vita Spalaten." e datò 1778 La Madonna con Bambino, angelo custode e i ss. Antonio da Padova, Francesco da Paola, Caterina e Apollonia nella chiesa della S. Croce a Spalato. Probabilmente di questo periodo sono pure le sue pale: S. Vincenzo Ferreri che guarisce un bambino malato nella chiesa dei domenicani di Spalato e la Madonna con bambino e i ss. Antonio, Francesco e Giov. Battista nel convento delle clarisse della stessa città.
La prima pala veniva attribuita a un tale "Vito Spalatino" (Jelić-Bulić-Rutar, 1894), ma un'accurata analisi comparativa ha dimostrato la sua appartenenza al D. (Prijatelj, 1966) come pure è avvenuto per la seconda (Prijatelj, 1986).Nel 1780 era a Zara, dove fece la stima di alcuni dipinti della chiesa di S. Demetrio (Bianchi, 1877; De Benvenuti, 1944). Nel 1845 nel castello del Catajo, presso Padova, si trovava un affresco rappresentante l'Adorazione dei magi firmato e datato 1782 (Tommaseo), che pare non esista più; ma il legame con il conte Obizzi, padrone del castello, è confermato dal fatto che il D. accompagnò il nobile veneto nella sua visita alle rovine romane di Salona presso Spalato per raccogliere frammenti antichi per la sua collezione (Božić-Bužančić, 1970).
La pala con S. Francesco Saverio sotto il Crocifisso che prega per le anime del Purgatorio, nella chiesa di S. Filippo a Spalato, è firmata "Sebastiano Joseph[us] Dev[ita]" e datata 1788 (Prijatelj, 1979). Un sonetto firmato "D. F. B." e dedicato al nobile veneziano Daniele Barbaro esalta un dipinto del D., rappresentante la Sacra Famiglia, che fu esposto il giorno dell'Ascensione in piazza S. Marco a Venezia. Essendo la piazza chiamata "regia", si può supporre sia stato scritto dopo la caduta della Repubblica di Venezia.
Non ci è nota la data di morte del pittore.
Artista mediocre, ma con particolari non privi di qualità pittoriche, fu tipico rappresentante provinciale del tardo barocco veneziano con lontani riflessi del Tiepolo e dei suoi seguaci uniti a una componente ritardataria di derivazione tardosecentesca. Ha un posto di discreto rilievo nel modesto gruppo dei pittori dalmati del Settecento (a parte la grande personalità di Federico Bencovich).
Fonti e Bibl.: F. Bartoli, Le pitture, sculture ed architetture della città di Rovigo, Venezia 1793, pp. 21, 275; N. Tommaseo, Del pittor Vita…, in La Dalmazia, I (1845), n. 33; G. F. C. [Ferrari Cuppilli], I pittori D., ibid., II (1846), n. 4; S. Gliubich, Diz. biogr. degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna 1856, p. 106; I. Kukuljević Sakcinski, Sùovnik umjetnikah jugoslavenskih (Dizionario degli artisti iugoslavi), Zagreb 1858, p. 63; C. F. Bianchi. Zara cristiana, I, Zara 1877, p. 438; L. Jelić-F. Bulić-S. Rutar, Guida di Spalato e di Salona, Zara 1894, p. 207; A. Dudan, La Dalmazia nell'arte italiana, II, Milano 1922 pp. 386 s.; A. De Benvenuti, Storia di Zara dal 1409al 1797, Milano 1944, p. 267; K. Prijatelj, Splitski barokni slikarS. D. (Il pittore barocco spalatino S. D.), in Prilozipovijesti umjetnosti u Dalmaciji (Contributi alla storia dell'arte in Dalmazia), XVI (1966), pp. 271-278; Id., Studije o umjetninama u Dalmaciji (Studi sulle opere d'arte in Dalmazia), II, Zagreb 1968, pp. 61-67; D. Božić-Bužančić, Počecizaètite spomenika i sabiranja umjetnina u Dalmaciji (Inizidella difesa dei monumenti e della raccolta delle opere d'arte in Dalmazia), in Prilozi povijesti umjetnosti u Dalmaciji, XVIII (1970), pp. 152 s.; K. Prijatelj, Tri dopune o splitskim baroknim slikama (Tre aggiunte sui quadri barocchi in Spalato), in Bulletin Razreda za likovne umjetnosti JAZU (Bollettino della sezione per le arti figurative dell'Accademia jugoslava di scienze e arti), XLVII (1979), pp. 77-82; Id., Studije o umjetninama u Dalmaciji, IV, Zagreb 1983, pp. 124-128; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IX, p. 189 (sub voce Devita, Sebastiano); XXXIV, p. 424 (sub voce Vita, Giuseppe e Sebastiano); K. Prijatelj, Dopune za splitskog Baroknog slikara Sebastijana De Vita (Devita) (Giunte al pittore barocco spalatino...), in Peristil, XXIX (1986), pp. 91-95.