• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SECCHIO

di Filippo ROSSI - Enciclopedia Italiana (1936)
  • Condividi

SECCHIO

Filippo ROSSI

. Recipiente per contenere liquidi a forma troncoconica più o meno accentuata, munito di un manico quasi sempre semicircolare e mobile fissato all'orlo del vaso: i materiali più spesso impiegati furono il legno, la terracotta (più tardi anche la ceramica e la maiolica), e soprattutto i metalli; per secchi di piccole dimensioni anche l'avorio e il cristallo di rocca. La forma del secchio deriva dall'età classica e si conserva nel periodo paleocristiano come provano ad esempio quelli rinvenuti in necropoli egiziane, in bronzo e in terracotta, dei secoli dal III al VII, a foggia di campana più o meno svasata con piede recinto da un anello rilevato e manico ad arco tondo ornato al centro e nei punti d'inserzione: quelli di terracotta erano decorati con figurazioni disegnate per lo più in nero e dipinte in rosso o in bianco. Nell'alto Medioevo secchi di legno furono usati dalle genti barbariche del Nord dell'Europa: guarniti di cerchi di ferro o di bronzo, di cui uno più largo, dorato e decorato a incisioni, avvolge talvolta la parte superiore, si sono rinvenuti presso la testa del defunto nelle tombe merovinge delle rive del Reno e del Nord della Francia, ma anche in altre regioni della Germania e in Inghilterra. In legno o in rame si fecero anche i secchi dove nel Medioevo si usava mettere i resti delle vivande destinate ai poveri. Anche nel vasellame decorato artisticamente non fu infrequente la forma del secchio: esempî particolarmente notevoli se ne hanno nel Medioevo fra i rami incisi di arte musulmana anteriori al sec. XIII, specie persiani e mesopotamici prodotti nel Khorāsān e a Mossul, fra quelli persiani dei secoli XIV e XV, e fra i bronzi musulmani di Spagna del sec. XIV. In Occidente ebbero assai spesso eccezionale pregio d'arte soprattutto i secchielli destinati a contenere l'acqua benedetta: si ha certezza del loro uso dal sec. X in poi, per l'aspersione dei fedeli prima della messa domenicale, sia attraverso gli esempî rimasti, sia dagli inventarî che parlano di situlae (quasi sempre argentee) adoperate a quello scopo, sia da qualche figurazione (coperta del sacramentario di Drogone e miniature). Di altezza non inferiore alla larghezza, sono per lo più senza piede o l'hanno appena accennato; il corpo è a sezione rotonda (più raramente poligonale o quadrilobata), a profilo poco svasato, talvolta un po' incurvato all'orlo verso l'esterno. Il manico è quasi sempre finemente ornato, a foggia di due animali (draghi, serpenti) contrapposti, o di corda; la decorazione dell'esterno del vaso è assai ricca e prevalentemente costituita di figurazioni sacre, mentre più rare sono le semplici ornamentazioni vegetali. I più antichi conosciuti sono d'avorio (Milano, secchiello del tesoro del Duomo, con la Vergine e i quattro Evangelisti, sec. X; Aquisgrana, secchiello a otto facce con due fasce di figurazioni, e riporti d'oro, sec. XI; altri a Leningrado, Ermitage, e nella raccolta Morgan); ma a partire dal sec. XI si impiegarono per questi secchielli anche metalli (argento, rame, stagno, bronzo, ottone) e pietre dure (Spira, cattedrale, sec. XII, secchiello di bronzo; Venezia, tesoro di San Marco, secchiello di granato; Parigi, Louvre, secchiello di porfido, sec. XIII, secchiello italiano di diaspro, sec. XV). Nel periodo gotico l'uso ne continua, ma variano le dimensioni (ora maggiori) e gli ornamenti: l'altezza non supera la larghezza, il profilo s'incurva verso l'interno, non manca mai il sostegno ad anello semplice o a modanature che poi viene sostituito da tre testine o zampe di animali o da draghi, il manico è spesso ad arco trilobato; la superficie esterna è divisa in strisce orizzontali piuttosto numerose, delimitate da anelli o da scanalature: rara la decorazione figurata e poi anche i semplici ornamenti. Frequenti i secchielli d'ottone (dinanderie). Del Rinascimento si conoscono anche secchielli profani, forse di uso conviviale, specialmente fra i bronzi italiani del secolo XVI (quasi sempre con stemmi), fra quelli incisi veneziani della fine del '500, fra le maioliche urbinati a grottesche; più tardi, anche fra i cristalli di rocca, di forme più complicate, a sezioni polilobate o poligonali con montature in argento e decorazioni incise (esempî a Parigi, Louvre).

Bibl.: A.-N: Didron (ainé); Manuel de øuvres de bronze et d'orfèvrerie du Moyen Âge, Parigi 1859, p. 101 segg.; Viollet le Duc, Dict. raisonné du mobilier français, II, ivi 1871, pp. 33-36, 152-53; G. Bapst, L'étain, ivi 1874, p. 136; J. Labarte, Histoire des arts industriels au Moyen Âge et à l'époque de la Renaissance, ivi 1875, III, p. 428; V. Gay, Glossaire archéologique du Moyen Âge et de la Renaissance, ivi 1887, I (s. v. Bénitier); G. Migeon, Manuel d'art musulman, ivi 1927, I, p. 384; II, pp. 33, 39, 89; J. Braun, Das christliche Altargerät, Monaco 1932, p. 581 segg.

Vedi anche
legno La parte solida e compatta del tronco, dei rami e delle radici degli alberi. 1. Struttura Tessuto tipico delle piante vascolari, il legno è costituito da lunghe cellule disposte in fasci longitudinali (elementi vasali), a cui si accompagnano elementi accessori, quali cellule parenchimatiche e fibre ... Europa Europa (gr. Εὐρώπη, lat. Europa) Parte occidentale del continente eurasiatico, delimitata a O dall’Oceano Atlantico, a N dal Mar Glaciale Artico, a S dal Mar Mediterraneo; tutt’altro che ben definiti sono invece i suoi limiti orientali. 1. Il problema dei confini In origine il nome greco Eὐρώπη sembra ...
Vocabolario
sécchio
secchio sécchio s. m. [lat. tardo *sĭclus, class. sĭtŭlus]. – 1. Recipiente di forma troncoconica (con bocca in genere più larga della base), di metallo (per lo più ferro zincato), legno, plastica o altro materiale, con un manico semicircolare...
secchiata
secchiata s. f. [der. di secchia, secchio]. – 1. Il contenuto di una secchia: una s. d’acqua; attingendo acqua da una botte, cominciò a bagnare a secchiate prima una ruota, poi l’altra (Quarantotti Gambini). 2. Colpo dato o ricevuto con...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali