secco
Con il senso fondamentale di " arido ", " asciutto ", l'aggettivo è riferito alla ripa, cioè alla costa della palude Stigia (If VII 128), oppure a terra (Pg IX 115), per indicarne il color ‛ cenere ': e dice terra... secca " perocché la terra umida è di colore troppo da quello della cenere dissomigliante " (Lombardi).
In Cv IV II 5 l'immagine ‛ con piede s. ' è collegata con quella di ‛ trapassare ', cioè " guadare ": E qui non è da trapassare con piede secco ciò che si dice in ‛ tempo aspettare ', non si può sorvolare, quasi saltando un fosso, e quindi rimanendo " a piedi asciutti ", la dichiarazione di ciò che s'intende per tempo aspettare.
È detto di fichi " disseccati " nell'espressione proverbiale di Rime LXXIII 13 Piange la madre, c'ha più d'una doglia, / dicendo: " Lassa, che per fichi secchi [" con una dote esigua "] / messa l'avre' 'n casa del conte Guido! ". Nel senso di " rinsecchito ", " dimagrito ", l'aggettivo è riferito a Erisitone secco, / per digiunar e ridotto a buccia strema, ad avere sulle ossa la sola pelle (Pg XXIII 26).
In Fiore CVII 9 la complessione dei poveri è detta fredda e secca, cioè " triste ", secondo la teoria umorale dell'antica medicina, che attribuiva ai malinconici, cioè ai temperamenti tristi e irosi, una complessione fredda e secca (nel caso della ‛ melanconia naturale ': cfr. Bartolomeo Anglico De Propriet. rerum IV 9). L'idea della povertà collega a questo il passo di Cv I III 5, nel quale D. presenta la sua dolorosa esperienza di esule: Veramente io sono stato legno sanza vela e sanza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertade: per l'idea del vento secco D. segue la teoria di Aristotele, secondo la quale i vapori sorgenti dalla terra si distinguono in umidi e s., questi ultimi a loro volta distinti in ‛ secchi e sottili ' da cui si origina il vento (cfr. Tomm. Comm. Meteor. II lect. VII " Sicca exhalatio est principium ventorum ") e ‛ secchi e grossi ' che producono i terremoti. Ugualmente, ma con riferimento alla regione dell'aria (v.) a cui i vapori non possono elevarsi, in Pg XXI 52 secco vapor non surge più avante / ch'al sommo d'i tre gradi ch'io parlai, / dov'ha 'l vicario di Pietro le piante.
Il s. è una delle qualità primarie che " sunt causae omnium contrarietatum ", con il caldo, il freddo e l'umido, dalle cui quattro combinazioni derivano il fuoco (caldo-s.), l'aria (calda-umida), l'acqua (fredda-umida) e la terra (fredda-s.; cfr. ELEMENTO): in Cv III IX 12 il termine compare due volte, per le qualità dell'aria (v.): Transmutasi... questo mezzo [l'aria] di sottile in grosso, di secco in umido, per li vapori de la terra che continuamente salgono: lo quale mezzo, così transmutato, transmuta la immagine de la stella che viene per esso, per la grossezza in oscuritade [la ‛ condensazione ' del vapore comporta ‛ oscurità ' perché i raggi del sole vengono riflessi dalla densità del vapore incontrato], e per l'umido e per lo secco in colore (i vapori umidi e sottili determinano variazioni di colore nell'immagine secondo la loro maggiore o minore diafaneità al contatto dei raggi solari). In IV XXIII 13 sono le qualità della complessione seminale: La prima [età] è Adolescenza, che s'appropria al caldo e a l'umido; la seconda si è Gioventute, che s'appropria al caldo e al secco; la terza si è Senettute, che s'appropria al freddo e al secco (v. anche QUALITÀ).