seco (sego)
Ricorre abbastanza spesso, e, secondo l'uso consueto, ha per lo più valore riflessivo (è riferito, cioè, al soggetto della proposizione). Spesso si accompagna a un verbo di moto, anche figurato: quando Cristo salio lo monte per transfigurarsi... de li dodici Apostoli menò seco li tre, Cv II I 5; le quattro belle / ... al petto del grifon seco menarmi, Pg XXXI 113 (ancora con ‛ menare ', in Rime LXXII 3, e Fiore CLXXXIX 13, dove la preposizione è duplicata: Quella mena con seco alcuna gente); il tempo seco porta la fine d'ogni desiderio, Cv IV II 9 (e così XIII 11, XXI 4, I IV 10, Pg XXV 81, Fiore CCXVIII 5); il Primo Mobile tutto quanto rape / l'altro universo seco, Pd XXVIII 71; quel traditor... / farà venirli a parlamento seco, If XXVIII 88; e ancora X 98, Pg XI 69, XVI 69.
Unito ad altri verbi, non sempre esprime un rapporto di compagnia: La tua città... / seco mi tenne in la vita serena (If VI 51; col verbo ‛ avere ', in Vn XXIII 26 69, Cv IV XXVII 16, Pg XXII 105); Le braccia aperse, dopo alcun consiglio / eletto seco, If XXIV 23; Non fate com'agnel che... / seco medesmo a suo piacer combatte!, " scorre e sgambetta... come se avesse un nemico da combattere, e il nemico è lui stesso " (Porena, a Pd V 84). Con valore reciproco: mi rimiraron... / e dicean seco, " tra sé " (If XXIII 87); Le gambe con le cosce seco stesse [" fra di loro ", Petrocchi, ad l.] / s'appiccar, XXV 106.
In tre casi il pronome non ha valore riflessivo: Vn XXVI 11 7 sua bieltate è di tanta vertute, / che nulla invidia a l'altre ne procede, / anzi le face andar seco [" insieme con lei, come lei ", Sapegno] vestute / di gentilezza; Pg XXXIII 22 Sì com'io fui... seco [con lei, Beatrice], / dissemi; e infine If XV 36, notevole anche per l'anacoluto: se volete che con voi m'asseggia, / faròl, se piace a costui che vo seco, " ‛ se piace a costui col quale io vado, in compagnia del quale fo questo viaggio '. Leggerei perciò, non come portano le moderne edizioni - a costui; chè vo seco -, ma semplicemente: a costui che vo seco. Sono costruzioni che dai moderni editori sono sfuggite come irregolari... ma ai tempi di Dante, e anche dopo, irregolari non sembravano, tanto erano naturali e d'uso comune " (Barbi [Problemi I 269], con citazione di numerosi altri esempi).
In Pg XVII 58 si ha (in rima con prego e nego) la forma ‛ sego ': Stazio sì fa con noi, come l'uom si fa sego. Cfr. Parodi, Lingua 220 e 229, e Rainaldo e Lesengrino 247 " del bando no dé-l pagar nïente: / da ch'el no fé sego tençon ", nel senso, anche qui, di " con lei " (Contini, Poeti I 823; cfr. anche il v. 257): citati dal Petrocchi (ad l.), con rinvio, per altri casi analoghi, a Introduzione 471.