secondario
Vocabolo esclusivo del Convivio. Nel suo valore fondamentale qualifica ciò " che viene come secondo ", con riferimento a un ordine di cause e di effetti: però che prima conviene essere perfino, e poi la sua perfezione comunicare ad altri, convienesi questa secondaria perfezione avere... ne la senettute (IV XXVI 4). Analogamente, la felicitade secondaria a questa prima (III XV 11) è quella della vita morale, " che segue ", " è l'effetto " di quella del conoscere.
Dopo aver osservato che ogni insieme è formato dalle sue parti, D. distingue fra i tipi d'insieme, ad esempio l'uomo, che sono tutt'uno con le loro parti, sicché ciò che si dice di una parte si può dire del tutto, e un altro tipo d'insieme che non ha essenza comune con le parti, sì come una massa di grano; ma è la sua una essenza secondaria che resulta da molti grani, che vera e prima essenza in loro hanno (IV XXIX 9). La massa di grano è un tutto ‛ per accidens ', cioè in ragione dell'accidente della quantità; l'essenza è propriamente (‛ per se ') di ciascun elemento della massa, e solo in secondo luogo (‛ per accidens ') della massa; ‛ essenza s. ' è perciò essenza di secondo livello, e dipendente da quella degli elementi componenti.
In III II 4 (Ciascuna forma sustanziale procede da la sua prima cagione, la quale è Iddio, e non ricevono diversitade per quella, che è semplicissima, ma per le secondarie cagioni e per la materia in che discende), ‛ s. cagioni ' sono i cieli che introducono la diversità nell'influenza divina, la quale, così disposta, opera sul mondo sublunare (v. CAGIONE).