Predicatore e scrittore (Perugia 1583 - Parigi 1643). Fu autore di alcune opere notevoli per l'erudizione e l'arguzia, quali L'oggidì overo il mondo non pegiore né più calamitoso del passato (1623), cui seguì, nel 1636, una seconda parte col titolo L'oggidì overo gl'ingegni non inferiori a' passati, entrambe pervase da uno scetticismo assai sottile anche quando lo scrittore sostiene la superiorità dei moderni sugli antichi, nonché i Farfalloni degli antichi storici (1636), opera in cui il suddetto assunto era ribadito attraverso la critica e la denuncia degli errori e delle incongruenze della tradizione classica, e Chi l'indovina è savio (1640). Pubblicò anche una storia della congregazione di Monte Oliveto (Historia congregationis S. Mariae Montis Oliveti, 1623), nella quale era entrato nel 1605 e dalla quale era stato incaricato di tenere prediche in varie città italiane (Siena, Brescia, Padova, poi Pavia, Ascoli e Perugia).