seggio (sedio)
Figura tre volte (due volte in rima) nella Commedia, unito agli attributi alto e gran: le espressioni che ne derivano suggeriscono in ogni caso l'idea accessoria dell'autorità, della maestà.
Così alto seggio allude alla " cattedra " del pontefice (lunga promessa con l'attender corto / ti farà triünfar ne l'alto seggio, If XXVII 111) o, con uso chiaramente metaforico, al " trono " di Dio: quivi è la sua città e l'alto seggio (If I 128; " excelsum solium " per Benvenuto); mentre il gran seggio a cui D. tiene gli occhi (in Pd XXX 133) è, tra gli " scanni " della candida rosa, quello destinato a Enrico VII. V. anche SEDIA.
In rima il latinismo plurale sedi (dal latino medievale sedium), abbastanza diffuso tra gli antichi (cfr. Parodi, Lingua 247), in Pd XXXII 7 Ne l'ordine che fanno i terzi sedi [nel terzo ordine di " seggi ", partendo dall'alto], siede Rachel... / con Bëatrice.