segregazione
segregazióne s. f. – Fenomeno che si registra quando due o più gruppi umani occupano spazi rigidamente separati dalle aree circostanti in luoghi, regioni o stati. Più diffusamente la s. è intesa come la separazione residenziale di gruppi sociali e di singoli individui nell’ambito di aree urbane sulla base della distinzione etnica e/o razziale. Tali aree si caratterizzano per una scarsa eterogeneità sociale e per limiti, spesso materiali, ben definiti tra questi spazi e quelli che li inglobano. Non si tratta di un fenomeno nato nella modernità poiché l’insediamento umano si è storicamente caratterizzato per processi di inclusione e di esclusione: la marginalizzazione dell’alterità (sia essa religiosa, culturale, di status socioeconomico o di altra divisione sociale) si è quasi sempre configurata come s. spaziale. Lo spettro di interpretazione e di utilizzo del termine è molto vario, dando vita a tipologie differenti per eterogeneità e intensità. I fenomeni segregativi possono essere dovuti ad aggregazioni volontarie sulla base di riferimenti nazionali, culturali, religiosi, ecc., oppure derivare dalla costituzione coatta di distretti, come i ghetti ebraici costruiti dai nazisti o le aree di s. volute dal regime dell’apartheid in vigore nella Repubblica Sudafricana fino al 1993. La s. volontaria si configura anche come strategia di differenziazione da parte dei ceti agiati, soprattutto in alcuni paesi del mondo occidentale: è il caso delle . Le dinamiche segregative furono teorizzate per la prima volta dalla scuola di ecologia urbana di Chicago a proposito degli insediamenti degli immigrati nelle città statunitensi dell’inizio del Novecento: in una visione stadiale del processo di assimilazione, la prima tappa dei neoarrivati era l’enclave dei connazionali, nella quale le persone che rimanevano riproducevano l’esclusione sociale per scelta. Questa interpretazione viene superata nella letteratura sociogeografica radicale anglosassone che si focalizza sulle pratiche istituzionali che perpetuano la s., come sul ruolo del razzismo nella costituzione dei ghetti per afroamericani oppure su quello della diseguaglianza economica nella costituzione degli slums. Nel corso del nuovo millennio, a seguito delle tensioni e delle rivolte nelle periferie francesi e inglesi, la riflessione della geografia sociale urbana si è concentrata sui quartieri urbani segregati abitati dalle seconde e terze generazioni di migranti. La dimensione etnica e culturale è la chiave interpretativa prevalente, mentre poco spazio è destinato alla possibile lettura dei processi segregativi attraverso la divisione in classi.