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Sejima Kazuyo

Lessico del XXI Secolo (2013)
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Sejima Kazuyo


Sejima Kazuyo. ‒ Architetto giapponese (n. Ibaraki 1956). Fra le interpreti più interessanti della nuova architettura nipponica e le poche protagoniste femminili della scena progettuale contemporanea, si è imposta all’attenzione internazionale per la sobrietà e la leggerezza dei linguaggi adottati e per il raffinato uso delle tecnologie avanzate. Laureata nel 1981 presso la Japan women’s university, dal 1981 al 1987 ha lavorato presso lo studio di Toyo Ito e nel 1987 ha aperto Tokyo, lo studio Kazuyo Sejima & associates. Dal 1995 lavora in associazione con Ryue Nishizawa (1966), con il quale ha fondato lo studio Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa SANAA, pur continuando a operare anche autonomamente. S. ha insegnato alla Waseda University di Tokyo, alla citata Japan women’s university, al Tokyo institute of technology e dal 2001 alla Keio University di Tokyo. Fra i principali progetti si ricordano: il 21st century Museum of contemporary art a Kanazawa (1999-2004), caratterizzato da un impianto circolare al cui interno sono disposti gli spazi espositivi, la biblioteca e la sala conferenze, il tutto racchiuso da una parete vetrata che permette una vista panoramica a 360°; il Glass pavilion (2001-06) del Museum of art a Toledo, in Ohio. Notevoli sono gli uffici del quotidiano Asahi Shimbun a Yamagata (2001-03), la cui struttura in acciaio è racchiusa da vetrate senza infissi che ne radicalizzano i bianchi volumi. Fra gli edifici per la moda realizzati a Tokyo si ricordano la sede di Christian Dior lungo il viale di Omotesando (2001-03) e la boutique di Issey Miyake nel complesso polifunzionale di Roppongi Hills (2003); a Hong Kong il punto vendita Prada beauty (2000-02). Si segnala inoltre il trasparente showroom d’arredamenti HHStyle.com (1999-2000), in una delle aree commerciali di Shibuya, ancora a Tokyo, e la residenza per studenti della Kozanku high school a Ibaraki (2004). Segnata da notevole sperimentalità è poi una serie di case unifamiliari, fra le quali la Small house (1999-2000), nel quartiere di Aoyama a Tokyo. Al di fuori del Giappone ha realizzato la Zollverein school of management and design a Essen (2002-06); il teatro e centro culturale de Kunstlinie ad Almere, in Olanda (1998-2007); il New museum of contemporary art a New York (2004-07); il Serpentine pavilion a Londra (2009); il Rolex learning centre presso l’École polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL), in Svizzera (2004-10), ardita struttura caratterizzata da una fluida continuità degli spazi; la nuova sede del Louvre realizzata presso la città industriale di Lens (2005-12). Molte anche le installazioni, fra cui quella per la mostra di Arne Jacobsen presso il Louisiana museum of modern art a Humlebæk, in Danimarca (2002), e quella del padiglione giapponese alla Biennale di Venezia (2002). Lo studio SANAA ha inoltre ricevuto il premio Vincenzo Scamozzi a Salisburgo (2002) e il Leone d’oro alla Mostra internazionale d’architettura della Biennale di Venezia (2004). Nel 2010, assieme a Nishizawa, S. è stata insignita del Pritzker prize. Allo studio SANAA è stata dedicata una mostra fotografica presso la Basilica palladiana di Vicenza (2005-06). Nel 2010, prima donna a occupare tale ruolo, S. ha diretto la 12a Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia.

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