self-printing
loc. s.le m. inv. Stampa di una pubblicazione a proprie spese, per proprio conto.
• «L’attuale sistema del self-publishing è piuttosto un self-printing, perché non è previsto alcun lavoro editoriale ‒ risponde Giovanni Peresson, responsabile Ufficio studi dell’Aie ‒. Degli editori c’è ancora bisogno. I libri autopubblicati, ad esempio, sono essi stessi un bacino in cui fare scouting». (Alessia Rastelli, Corriere della sera, 21 giugno 2012, p. 43, Terza Pagina) • Il primo febbraio cominceranno le lezioni della Bye bye book Accademy per imparare a pubblicare, promuovere, distribuire e vendere in modo autonomo un’opera letteraria. Lo organizza a Empoli il Self Publishing Lab, una comunità di scrittori e lettori che non è contraria all’editoria tradizionale, ma che aderisce al movimento internazionale in difesa del libro democratico: «L’auto pubblicazione è oggi alla portata di tutti. Non è un gioco però». Non basta un clic sullo schermo del proprio computer, in quel caso sarebbe meglio parlare di self-printing. «Bisogna saper fare quello che dovrebbe fare un editore e, anzi, provare a farlo meglio». (Stefania Parmeggiani, Repubblica, 22 gennaio 2013, p. 48, Cultura).
- Espressione inglese composta dal prefisso self- e dal s. printing ‘stampa’.
> autopubblicazione.