BACONIA, SELVA (A. T., 59-60)
SELVA La Selva Baconia (ungherese: Bakonyerdâ) consiste in un ammasso di colline sulla destra del Danubio aventi direzione SO.-NE., le quali fanno parte dei monti centrali-ungheresi, che dividono il grande dal piccolo Alföld. Ritenute dall'Uhlig una massa carreggiata dei Carpazî poggiante su strati vindoboniani, furono più giustamente spiegate dal Lóczy come il residuo d'un più antico rilievo, probabilmente del sistema varisco, rotto da un sistema di faglie (quelle longitudinali, più antiche si sono formate tra l'era mesozoica e l'Eocene); fino al principio del Neogenico la regione montuosa restò uniforme e continua, ma in seguito l'abbassamento creò un'architettura tabulare a horst in modo che ne risultò una regione di tipici penepiani. Le fratture, che si tagliano ad angolo retto, sono poi in rapporto con recenti manifestazioni vulcaniche. Nel suo insieme la Selva Baconia è in tal modo costituita da uno zoccolo del Carbonico e del Permico, sul quale si posano calcari triassici e dolomitici, coperti in parte da trachiti e basalti. Per quanto le precipitazioni si aggirino nella parte nord-occidentale sugli 800-900 mm., le acque superficiali sono piuttosto scarse, data la frequenza di terreni calcarei. Presso Zire (antica abbazia cisterciense) la popolazione è stata invece attirata dall'abbondanza d'acqua, affiorante in corrispondenza a uno strato di löss e di ciottoli marini. Il mantello forestale della regione è abbastanza conservato; assai frequente, nelle regioni dove affiora la roccia vulcanica, è la coltura della vite.
Il punto più alto della Selva Baconia (Köröshegy, "monte azzurro") raggiunge 711 m. ed è costituito di terreni triassici. Il principale centro della regione è Veszprém (15 mila ab.), città che fu a lungo sede vescovile, posta su una piattaforma d'abrasione miocenica alta 300-320 metri.
Bibl.: L. V. Lóczy, La géomorpologie des environs du Balaton, in Atti del X Congresso Internazionale di Geografia, Roma 1913.