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sembianza

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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sembianza

Alessandro Niccoli

Provenzalismo largamente documentato nella lingua del tempo, presente in tutte le opere di D. anche se usato prevalentemente in poesia (due soli esempi nella prosa del Convivio); ricorre una volta nel Fiore.

Ha il valore fondamentale di " aspetto ", soprattutto del volto, ed è quindi sinonimo di ‛ sembiante ': per mirar vostra sembianza / ... gentil mia donna (Rime XLIX 12); il pellegrino il quale attende che venga esposta la Veronica, dice nel pensier... / ‛ Segnor mio Iesù Cristo... / or fu sì fatta la sembianza vostra? ' (Pd XXXI 108); chi ha indossato una maschera, appare con una sembianza non süa (XXX 93).

Gaia sembianza (Rime LXI 12; Vn VIII 6 14); sembianza umile (XXII 9 1, anticipato al § 8, Rime dubbie XVI 9); misericordiosa sembianza (Cv III I 1): sono questi gli attributi della donna propri della concezione cortese d'amore.

Nel vocabolo è spesso implicita l'idea che nel volto si rifletta lo stato dell'animo: Cv II VII 10 questo pensiero... è poderoso in prender me... sì che 'l cuore, cioè lo mio dentro, triema, e lo mio di fuori lo dimostra in alcuna... sembianza, " nell'espressione ", " con l'atteggiamento ". S. può quindi anche indicare il fatto che un forte turbamento dell'animo si palesa all'esterno: di nulla di queste [passioni] puote l'anima essere passionata che a la finestra de li occhi non vegna la sembianza (III VIII 10).

Più frequentemente l'emozione che si riflette nella s. risulta dall'aggettivazione o dal contesto: Vn IX 10 5 [Amore] Ne la sembianza mi parea meschino; alcuni offrono un dono con sembianza trista (Rime CVI 120), " con mala grazia "; i poeti del Limbo sembianz' avevan né trista né lieta (If IV 84); la sembianza [dei diavoli]... era non buona (XXI 99); l'affetto di s. Benedetto per D. è rivelato dalla buona sembianza di lui (Pd XXII 53); nel cielo di Giove, la... sembianza di Beatrice vinceva... l'ultimo solere (XVIII 56), era più bella di quel che fosse stata l'ultima volta.

Il ‛ mutar s. ' è quindi l'effetto di una violenta emozione: per il dolore Beatrice ha le sue sembianze... cambiate (Rime LXXI 5); al momento di pronunciare la sua invettiva contro i pontefici corrotti, s. Pietro ne la sembianza sua divenne rosso come il pianeta Marte (Pd XXVII 13), per parlare poi con voce tanto da sé trasmutata, / che la sembianza non si mutò piùe (v. 39); e anche Beatrice, nell'ascoltarlo, trasmutò sembianza (v. 34).

Non una passione, ma la fame munge, spreme la fisionomia dei golosi: Pg XXIV 18 è sì munta / nostra sembianza via per la dïeta.

In un esempio è riferito a cosa, sempre con il valore di " aspetto ": le raffigurazioni di esempi di superbia punita scolpiti nella prima cornice del Purgatorio sono di miglior sembianza dei bassorilievi dovuti all'opera dell'uomo (Pg XII 22).

‛ Far sembianze ' vale " manifestare con l'espressione del volto ", " far intendere con un cenno ": Pd XXIV 56 Beatrice... pronte / sembianze femmi perch'ïo spandessi / l'acqua di fuor del mio interno fonte. Invece ‛ mostrare s. ' ricorre nel significato di " dare a divedere ", " far vista di ": Fiore CLXXXVII 11 se la donna non v'ha dilettanza, / sì s'infinga in tutte guise che sia; / sì gline mostri molto gran sembianza.

Vocabolario
sembianza
sembianza s. f. [dal provenz. semblansa, der. di semblan: v. sembiante], letter. – 1. ant. o poet. Somiglianza, rassomiglianza, spec. nella locuz. a sembianza di, a somiglianza, a immagine di: una valle Che da sei montagnette ond’è ricinta...
bistóndo
bistondo bistóndo agg. [comp. di bis-2 e tondo], non com. – Tondeggiante, non perfettamente tondo: un sasso b.; La sembianza rubiconda E bistonda d’un vicario (Giusti).
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