SEMIOLOGIA (o Sintomatologia) economica
Nell'articolo dedicato al barometro economico (v.) è considerata l'applicazione sistematica di dati statistici per la previsione economica. Nel presente articolo è invece considerata l'applicazione sistematica di dati statistici per la formazione di termometri economici, allo scopo di conoscere la situazione economica di una popolazione o di un territorio nell'istante presente o in uno o più istanti passati (per lo più prossimi) oppure il movimento degli affari svolgentesi nell'intervallo di tempo attualmente in corso o nell'intervallo prossimo passato. Come i barometri, anche i termometri economici possono essere generali o speciali secondo che considerino i fenomeni nel loro complesso o in particolari sezioni. L'espressione "termometro economico", contrapponibile a quella di "barometro", non è entrata nell'uso.
I fenomeni economici che avvengono in un dato ambiente, numerosi, varî, complessi, sono fra loro interdipendenti. Esiste un coordinamento fra i numerosissimi prezzi che si formano in un mercato in un dato istante e che segnano per quel mercato il raggiungimento di una condizione di equilibrio. Similmente, rispetto a un dato intervallo di tempo, esiste un coordinamento fra le quantità di beni e servizî che sono scambiati e fra i prezzi che si formano per questi scambî. I dati statistici - sia di stato e sia di movimento - rivelano questo rapporto. Un annuario, o una successione di annuarî statistici reca dati numerici che variano tutti contemporaneamente: contemporaneità di movimento che praticamente corrisponde a interdipendenza.
Tutti quanti i dati statistici raccolti nei moderni annuarî, relativi come sono agli svariatissimi fenomeni della vita economica contemporanea, possono fungere da sintomi dello stato di benessere economico proprio d'un istante o del movimento economico proprio d'un intervallo di tempo. I sintomi economici sono dunque numerosissimi.
È frequente la comparazione fra la sintomatologia economica e quella medica. Gli svariatissimi fenomeni, le svariatissime manifestazioni della vita organica d'un individuo sono fra loro coordinati e tutti possono essere considerati per l'accertamento dello stato patologico.
Dati questi coordinamenti tra la fenomenologia economica o fisiologica, sembrerebbe sufficiente la considerazione di un solo fenomeno, di un solo sintomo. La sintomatologia medica sarebbe molto semplificata se per definire lo stato patologico fosse sufficiente conoscere solo la temperatura del paziente, oppure il numero delle pulsazioni. Una tale semplificazione non può però avvenire perché un dato sintomo può corrispondere a più malattie, e una data malattia presenta sintomi varî, i quali, per di più, differiscono spesso da individuo a individuo. Analogamente, nei rispetti economici, può essere insufficiente e pericoloso considerare, p. es., solo le variazioni nel corso dei cambî, perché rialzi o ribassi dei cambî possono avere cause molto diverse.
Come l'esame diagnostico, anche l'analisi economica deve essere minuziosa e complessa. Tutti i fenomeni economici, tutte le manifestazioni del movimento degli affari che sono oggetto di osservazione statistica, possono essere considerati come sintomi. Ma per ragioni pratiche fra i numerosissimi dati statistici è necessario fare una scelta, limitando la considerazione a alcuni sintomi soltanto. Nello svolgere la scelta dei fenomeni da considerare come sintomatici conviene tenere conto:
a) della frequenza di disponibilità dei dati: specialmente per le indagini sul movimento degli affari, i dati devono essere disponibili almeno mensilmente o anche a intervalli più brevi;
b) della rapidità di rispondenza dei fenomeni ai mutamenti di condizioni economiche: esistono sintomi precoci e sintomi tardivi: se in un paese si passa da una fase di prosperità a una di difficoltà e rallentamento nel movimento degli affari, il mutamento risulterà prontamente percettibile nei dati statistici sull'andamento del mercato finanziario e molto più tardi in quelli sulle giocate al lotto, sulla frequenza nei cinematografi, ecc.
c) della sensibilità dei sintomi: nel movimento economico si verificano talora casi di vischiosità, di rigidità, per cui spostamenti di prezzi, variazioni nelle quantità offerte o domandate di beni non avvengono o avvengono solo lentamente e ciò per effetto di vincoli giuridici, di attriti nel mercato, di consuetudini, di atti di politica economica, dell'azione di coalizioni fra imprenditori o fra lavoratori; così, ad es., sono sintomi più sensibili i prezzi nel commercio all'ingrosso che quelli nel commercio al minuto; fra i prezzi all'ingrosso, quelli delle materie prime, e fra questi quelli di alcune materie che risentono più prontamente e più fortemente delle variazioni nel generale andamento degli affari. I corsi dei cambî, i corsi dei principali titoli del debito pubblico, i saggi d'interesse per i prestiti brevissimi sono tutti sintomi molto sensibili.
d) del diverso grado di variabilità dei sintomi: vi sono dei fenomeni economici i quali di istante in istante o da uno spazio di tempo a un altro, sia come prezzi sia come quantità offerta o domandata, prodotta o consumata subiscono variazioni proporzionalmente piccole o variazioni proporzionalmente grandi, in relazione a caratteri tecnici dei fenomeni, dei mercati, ecc.: ad es., in condizioni monetarie normali, una variazione anche piccolissima nel cambio ha grande significato semiologico.
Poiché una cifra può variare in più o in meno, nella considerazione cumulativa di più sintomi si deve tenere conto che, per taluni di essi, variazioni positive corrispondono a incremento di prosperità, di benessere, ecc., mentre per altri le variazioni positive hanno significato di peggioramento: significati antitetici si hanno, p. es., per l'aumento nella produzione del ferro e nel numero dei fallimenti, nel valore degli scambî commerciali con l'estero e nell'importo complessivo dei protesti cambiarî. Per rimediare a queste antitesi di significato, si può, per i sintomi in cui l'aumento corrisponde a peggioramento, sostituire ai dati assoluti i loro reciproci (invece di 1000 e poi 1500 fallimenti, si considera 1/1000 e poi 1/1500).
La scelta dei sintomi nei rispetti dei caratteri b, c, d, può essere basata su considerazioni deduttive, secondo le manifestazioni tipiche dei varî fenomeni, le modalità dello svolgimento dei mercati, della formazione di prezzi, ecc.; oppure può essere operata induttivamente, empiricamente, in base all'effettivo comportarsi dei fenomeni nel recente passato, riguardo a un decorso di tempo di cui si conosca il carattere. Il problema di questa scelta dei sintomi per la formazione di un "termometro economico" non differisce teoricamente da quello descritto riguardo alla formazione del "barometro economico": il procedimento empirico è stato adottato dalla commissione di studî economici dell'università Harvard.
I dati statistici adottati come sintomi dello stato o del movimento economico di solito non sono utilizzati allo stato grezzo, ma assoggettati a elaborazioni simili a quelle descritte rispetto ai barometri, con trasformazioni in serie di indici in guisa da neutralizzare gli effetti dei caratteri indicati alla lettera d: spesso si procura di eliminare gli effetti che nelle vicende economiche derivano da circostanze accidentali, da variazioni a lungo decorso (secolari) e da circostanze stagionali.
Talora sintomi statistici o indici statistici sono raffigurati graficamente. La raffigurazione abitualmente adottata è quella mediante curve cartesiane basate su scale graduate. Ha avuto un certo corso anche in Italia (per l'adozione fattane da R. Benini e da M. Pantaleoni) un metodo assai evidente di raffigurazione proposto in Francia da A. De Foville, secondo cui per ogni sintomo si traccia una serie di rettangoli per i successivi mesi (o trimestri o anni) e i rettangoli vengono coloriti gradualmente dal bianco al nero secondo la gradualità di svolgimento del fenomeno, dal significato di gran benessere al gran malessere. Un metodo analogo è stato adottato dalla Società delle nazioni in alcune pubblicazioni sulla situazione economica mondiale per raffigurare sinteticamente rispetto ai singoli paesi, di trimestre in trimestre, i peggioramenti o miglioramenti nella generale situazione economica in seguito allo scoppio della generale crisi (autunno 1929).
Bibl.: Oltre alle opere indicate a barometro economico, v.: Neumann Spallart, Les mesures des variations de l'état économique et social des peuples, in Bull. de l'Inst. int. de statistique, 1887; A. De Foville, Essai de météorologie économique et sociale, in Journ. d. l. Société de statistique de Paris, 1888; M. Pantaleoni, Osservazioni sulla semiologia economica, in Revue d'écon. pol., ottobre 1892 (riprod. in Scritti varii di economia, s. 1ª); R. Benini, Il totalizzatore applicato agli indici del movimento economico, in Giornale degli econ., febbraio 1892; G. Mortara, Sintomi statistici delle condizioni economiche, in Lezioni di statistica economica e demografica, Roma 1920; C. Ottolenghi, Le basi scientifiche della semiologia economica, in Riforma sociale, 1926; M. Saibante, Indici dello stato e del progresso economico, in Trattato elementare di statistica, diretto da C. Gini, Milano 1934; P. Epstein, Die Symptomatik in der Konjunkturforschung, Lipsia 1933; F. Vinci, L'indice degli scambi dal gennaio 1927 all'agosto 1929, in Rivista it. di statistica, ora di Scienze econ., 1929 segg.
Periodici: pubblicazioni degli Istituti di studio della congiuntura; Vita economica italiana, Roma; Review of Economic Statistics, Cambridge, Mass., 1919-34; Barometro economico, Roma.