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Semiramide

di Gian Roberto Sarolli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Semiramide (Semiramìs)

Gian Roberto Sarolli

Regina d'Assiria, sposa del mitico fondatore dell'impero assiro-babilonese, Nino, cui successe, regnando dal 1356 al 1314 a.C. Exemplum di lussuria, S. apre, nel canto V dell'Inferno (v. 58), la serie dei personaggi (oltre a S. troviamo infatti nell'ordine: Didone, Cleopatra, Elena, Achille, Paride, Tristano, Paolo e Francesca) il cui numero, nove, è certo simbolo antitrinitario nella " distinctio in malo ", sottolineato dalla triplice anafora incentrata su Amore, nei vv. 100-109 (e quindi clamorosa perché allusiva antitesi nella " distinctio in bono " della Beatrice-nove della Vita Nuova). Nel descrivere S. a D., Virgilio impiega allusivamente quella sequenza di termini e di perifrasi che ben convengono sia a lei sia agli altri personaggi ch'amor di nostra vita ‛ dipartì ' (v. 69).

Essa fu, invero, al tempo stesso imperadrice di molte favelle, v. 54 (con riferimento allusivamente plurimo, come suggerito dal Filalete, alla babelica " confusione delle lingue ", inglobata in tal modo Babilonia nell'impero assiro), e a vizio di lussuria... sì rotta da rendere il libito... licito in sua legge (vv. 55-56); sposa ed erede di Nino (vv. 58-59) tenne la terra che 'l Soldan corregge (con il verbo in posizione icastica derivato da Ps. 45, 10 " correxit orbem terrae ", e unificando, nella ‛ correzione ', le due Babilonie che il Medioevo conosceva, " Babylonia antiqua a Nembroth gygante fundata " e " Babylonia altera, id est Memfis super Nilum ").

La descrizione di S., che nella Cronica del Villani era definita " la più crudele e dissoluta femmina del mondo " (I 2), discende direttamente da Orosio: " Nino mortuo Semiramis uxor successit... haec libidine ardens, sanguinem sitiens, inter incessabilia et stupra et homicidia, cum omnes, quos regie arcessitos, meretrice habitos concubito oblectasset, occideret tandem filio flagitiose concepto, impie exposito, inceste cognito, privatam ignominiam publico scelere obtexit. Praecepit enim, ut inter parentes ac filios nulla delata reverentia naturae de coniugiis adpetendis ut cuique libitum esset liberum fieret " (I IV 4-8).

Infatti il verso libito fé licito in sua legge (che il Chaucer prenderà a prestito per dipingere Nerone: " His lustes were at lawe in his decree ", Monkes Tale, v. 3667) è traduzione esatta del testo orosiano: " ut cuique libitum esset liberum fieret "; così come il lapidario excursus storico-biografico (si legge / che succedette a Nino e fu sua sposa, vv. 58-59) ripete la formula di Orosio: " Huic [Nino] mortuo Semiramis uxor successit ".

Infine, S. e Nino sono menzionati insieme in Mn II VIII 3-4, per il loro tentativo di arrivare all'Impero universale, con lata contaminatio sia da Orosio (II III 1) sia da Ovidio (Met. IV 58-88), e più precisamente dall'episodio di Piramo e Tisbe.

Vedi anche
Assiria (gr. ᾿Ασσυρία) Regione storica nella Mesopotamia, comprendente l’alta valle del Tigri, fino alle montagne dell’Armenia, e le valli del Grande e del Piccolo Zāb. Le città più importanti, oltre la capitale Assur, erano Kalkhu (odierna Nimrud), Ninive, Ḥarrān e Tirqa. storia La storia autonoma dell’Assiria ... Christine de Pizan ‹kristìn d piʃã´›. - Poetessa francese (n. Venezia 1364 circa - m. forse Poissy 1429 circa), figlia di Tommaso da Pizzano, astrologo e medico che verso il 1368 passò alla corte di Francia. Andò sposa a 15 anni al notaio reale E. Castel, ma rimase vedova prestissimo. In tutta l'opera sua ricorre l'esaltazione ... Paolo Oròsio Oròsio ‹-ʃ-› (lat. Orosius), Paolo. - Scrittore (n. Bracara, od. Braga, in Portogallo, sec. 4º - m. sec. 5º). Discepolo in Palestina di s. Girolamo, partecipò (415) al Concilio di Gerusalemme, difendendosi dall'accusa di pelagianesimo. La sua opera maggiore Historiarum adversus paganos libri septem - ... Sandro di Mariano Filipepi detto il Botticèlli Botticèlli, Sandro di Mariano Filipepi detto il. - Pittore (Firenze 1444 o 1445 - ivi 1510). Scolaro di Filippo Lippi, non fu insensibile al gusto della modellazione caro al Pollaiolo, come si può notare dalla sua prima opera datata: la Fortezza (1470) agli Uffizi, o nel San Sebastiano (1473; Kaiser ...
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Altri risultati per Semiramide
  • Semiramide
    Enciclopedia on line
    (gr. Σεμίραμις, lat. Semirămis) Leggendaria regina assira, le cui vicende sono narrate da vari autori greci. Secondo tali narrazioni, Semiramide fu moglie del re Nino e dopo la morte di lui regnò da sola in Assiria. Compì numerose opere di pace, edificando anche palazzi e parchi; fondò Babilonia, ...
  • Semiramide
    Dizionario di Storia (2011)
    Regina assira; protagonista di racconti leggendari che Diodoro e altri ricavarono dalle Storie persiane di Ctesia. La S. storica (Shammuramat) era moglie di Shamshi-Adad V (823-811 a.C.) e regina-madre di Adad-nirari III (810-783), nelle iscrizioni dei quali viene eccezionalmente menzionata. Se ne conserva ...
  • SEMIRAMIDE
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Giuseppe Furlani . Varî scrittori greci e latini dànno il nome di Semiramis ad una presunta regina assira, la quale tra l'altro avrebbe fondato l'impero assiro e la città di Babele. Tra gli scrittori greci Erodoto e Diodoro, il quale attinge a Ctesia, ci dànno le versioni più lunghe e circostanziate ...
Vocabolario
sinfonìa
sinfonia sinfonìa s. f. [dal gr. συμϕωνία «accordo di suoni», comp. di σύν «con, insieme» e ϕωνή «suono»]. – 1. a. poet. Complesso armonico di suoni e voci: dì perché si tace in questa rota La dolce s. di paradiso Che giù per l’altre suona...
vìzio
vizio vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»; cfr. vezzo]. – 1. Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello della virtù, di cui costituisce la negazione....
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