Dassonville, sentenza di
Giudizio emanato dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea l’11 luglio 1974, che ha posto il divieto agli Stati membri della CE di introdurre dazi doganali e misure di effetto equivalente negli scambi. Essendo la nozione di misura equivalente a una restrizione quantitativa piuttosto vaga, la Corte, nella sentenza di D., ha deciso di assimilare a essa «ogni normativa commerciale degli Stati membri che possa ostacolare direttamente o indirettamente, in atto o in potenza, gli scambi intracomunitari». In particolare, ha stabilito che imporre ai prodotti degli altri Stati membri le norme tecniche del Paese di importazione, senza una valida giustificazione, equivale a stabilire una misura equivalente, in quanto si penalizzano i prodotti importati. La mancanza di armonizzazione comunitaria non può giustificare questo atteggiamento, che equivale a ostacolare la libera circolazione delle merci, basata, in tema di mercato interno (➔ ), sul principio del mutuo riconoscimento (➔), da parte degli Stati membri, delle rispettive normative.