sentimento
Nel linguaggio dantesco indica la " capacità di ricevere impressioni esterne ", la " facoltà sensoriale ", e ha quindi un valore affine a quello di ‛ senso ' nel suo significato più generale. E' questa un'accezione largamente diffusa nella lingua del tempo, attestata, fra l'altro, dalla chiosa del Buti a If XXXIII 101: " Li sentimenti apprendono e ministrano alla ragione, ed ella giudica secondo le cose apprese, secondo che li sentimenti... ministrano ".
In If XXXIII 101 avvegna che... / per la freddura ciascun sentimento / cessato avesse del mio viso stallo, il termine ricorre per indicare la perdita di sensibilità provocata nel volto di D. dal freddo rigido e intenso generato dalle ali di Lucifero. Esprime un più immediato riferimento alla consapevolezza dei propri atti, in III 135 una luce vermiglia / ...mi vinse ciascun sentimento, " mi fece perdere i sensi ".