senza glutine
loc. s.le m. e agg.le inv. Alimento privo di glutine; privo di glutine.
• Ci sono oltre duemila celiaci solo a Firenze, ottomila in tutta la Toscana. E per loro fare colazione al bar oppure andare a cena fuori diventa un problema. Perché c’è scarsa attenzione a questa patologia. Perché c’è poca conoscenza. E perché, tutto sommato, i celiaci non sono un mercato così appetibile per un ristoratore. Anche se negli ultimi anni molti locali si sono convertiti al «senza glutine». (Giuseppe Calabrese, Repubblica, 19 febbraio 2011, Firenze, p. XI) • Davvero si può fare una Sacher senza il burro? Una crostata senza zucchero? Una morbida focaccia senza glutine? E non certo surrogati di dolci per malati: torte buonissime, anzi assolute delizie (Cristina Savi, Messaggero Veneto, 31 marzo 2015, p. 25, Pordenone) • è importante sapere che il marchio «senza glutine» che caratterizza molti prodotti alimentari (come già detto non specificatamente indirizzati solo ai celiaci e assai più costosi di quelli normali) viene apposto facendo riferimento a regolamentazioni che variano notevolmente da nazione a nazione. A livello internazionale si autorizza l’applicazione di questa dicitura solo ai prodotti che contengono meno di 20 ppm (parti per milione) di glutine. (Vittorio A. Sironi, Avvenire, 26 aprile 2016, p. 3, Idee).
- Composto dalla prep. senza e dal s. m. glutine.
- Già attestato nella Stampa del 22 marzo 1966, p. 11, Cronache della Medicina.
> gluten free, glutine free.