SEPINO (Saepinum; A. T., 27-28-29)
Cittadina del Molise, in provincia di Campobasso, 29 km. a SSO. dal capoluogo; sorge a 698 m. s. m., su di un colle, all'estremità orientale del Matese, e conta (censimento 1931) 2570 ab. (4907 l'intero comune). È situata a poca distanza dal luogo dove sorgeva l'antica Saepinum, città sannitica che appare per la prima ed unica volta nella storia durante la seconda guerra sannitica, quando nel 297 fu espugnata dal console Papirio Cursore. Più tardi, probabilmente dopo la guerra sociale, divenne municipio romano e fu ascritta alla tribù Volsinia.
Con l'antica Sepino si sogliono identificare i ruderi sparsi nella borgata di Altilia, a circa tre chilometri a nord di Sepino moderna. Si scorgono le mura che formano un quadrato di circa 400 m., con quattro porte (di cui una ha conservato anche l'arco), il foro e lo stilobate di un tempio. Questi ruderi di edifici pubblici, nonché quelli di edifici privati (fra gli altri una casa con un pavimento a musaico), sono tutti di età romana, durante la quale, per opera soprattutto di Tiberio e di Druso suo fratello, la città ebbe una certa floridezza, che durò a lungo. Può darsi che la città sannita sorgesse altrove e precisamente su un'altura a tre chilometri ad ovest di Sepino moderna, dove si hanno resti di mura megalitiche.
Bibl.: Corpus Inscript. Lat., IX, p. 227 segg.; Guida del Touring Club It., Italia Centrale, III, p. 314; A. Fulvio in Not. Sc., 1878, pp. 374-377; A. Mau, Katalog der Bibl. des deut. arch. Inst., I, p. 523, s. v.; A. Maiuri, in Boll. d'Arte, 1927, pp. 504-513.