LIFAR, Serge
Danzatore e coreografo, nato a Kiev il 2 aprile 1905. Studiò con B. Nižinskoja e E. Cecchetti: nel 1923 raggiunse a Parigi la compagnia di S. Djagilev, ove si fece strada lentamente, ma sicuramente, dapprima come danzatore in parti secondarie, poi come protagonista in Le Pas d'acier (1927), Ode (1928), Le fils prodigue (1929). In quest'anno aveva appena debuttato come coreografo, quando morì Diagilev e la Compagnia dei balletti russi si disperse. Fu allora incaricato dall'Opéra di Parigi di mettere in scena Prometeo di Beethoven. Il successo conseguito gli valse la carica di primo ballerino e "maître de ballet" del grande teatro; posto che occupa tuttora, oltre alla direzione dei Nouveaux Ballets de Monte Carlo (1945).
Tra i suoi primi balletti spicca Icaro (1935), in cui, applicando le idee sostenute nel suo originale Manifeste du choréographe, sostituì la musica con i ritmi di un'orchestra a percussione, provando così che il balletto (e in genere la danza) può esistere senza la musica. Da Icaro alla recente Aubade (1945) e alla sua recentissima edizione del Daphnis et Chloé alla Scala (1948), l'attività di L. ha mantenuto Parigi fra i centri della danza contemporanea: le sue interpretazioni, di un'alta liricità, spesso espressa in epici quadri (David triomphant; Alexandre le Grand) o in tragiche vicende (Le Chevalier et la Demoiselle; Joan de Zarissa), hanno perpetuato la tradizione di Djagilev, tornando al più puro stile della danza accademica ammodernata, e limitando l'elemento pantomimico predominante nel ballo teatrale odierno, per un'assoluta riassunzione lirico-dinamica della danza. I suoi concetti al riguardo sono stati da lui esposti in La Danse: Les grands courants de la danse académique (Parigi 1938).