Reggiani, Serge (propr. Sergio)
Attore teatrale e cinematografico e cantante, naturalizzato francese nel 1948, nato a Reggio nell'Emilia il 2 maggio 1922. Nel corso della sua lunga carriera ha interpretato (diretto da grandi registi francesi e italiani) film di diverso genere, ma il suo nome resta legato soprattutto a quelli, raffinati e drammatici, in cui la rappresentazione della vita nelle periferie urbane e l'intreccio di amicizie e amori assoluti quanto disperati finiscono per realizzare una coltissima fusione di noir, mélo e cinema di protesta.
Dal 1928 visse in Francia, dove il padre, antifascista, si era rifugiato con la famiglia. A tredici anni abbandonò la scuola per aiutare il padre nella sua bottega di barbiere a Parigi, dove la famiglia si era trasferita nel 1931 da Yvetot (Normandia). Nel 1937-38 frequentò il Conservatoire des arts cinématographiques di Gabrielle Fontan, e quindi prese parte in piccoli ruoli ad alcuni film, tra i quali Le jour se lève (1939; Alba tragica) di Marcel Carné. Dopo aver frequentato (1940-1943) il Conservatoire national d'art dramatique, si affermò in teatro iniziando una fortunata carriera destinata a durare diversi decenni, e alla quale, a partire dagli anni Sessanta, affiancò quella di cantante. Ottenne sul grande schermo il primo ruolo da protagonista in Le carrefour des enfants perdus (1944) di Léo Joannon. Gli altri suoi film degli anni Quaranta (in particolare Les portes de la nuit, 1946, Mentre Parigi dorme, di Carné; Le dessous des cartes, 1948, e Les amants de Vérone, 1949, Gli amanti di Verona, entrambi di André Cayatte) conferirono alla sua immagine caratteri tragici e talvolta struggenti. In Manon (1949) di Henri-Georges Clouzot R. fornì invece un'interpretazione di una gravità manieristica estenuata ma pur sempre avvincente. L'acme della sua carriera va comunque collocato nei primi anni Cinquanta: con il soldato Franz di La ronde (1950; La ronde ‒ Il piacere e l'amore) di Max Ophuls delineò un personaggio consumato da un vuoto radicale, mentre raffigurò il Georges Manda di Casque d'or (1952; Casco d'oro) di Jacques Becker, certamente il suo ruolo più celebre, con viso solare e sincero e con tenerezza timida, rivelando una notevole capacità mimetica nel calarsi completamente in una vicenda in cui la rivolta contro l'ordine morale non riesce a nascondere la dura verità di un'esistenza fallita. Negli anni successivi il cinema francese riservò a R. solo produzioni non memorabili, tra le quali Napoléon (1955; Napoleone Bonaparte) di Sacha Guitry, Les salauds vont en enfer (1956; Gli assassini vanno all'inferno) di Robert Hossein e Marie-Octobre (1958) di Julien Duvivier. Di miglior livello la carriera parallela che R. intraprese nel cinema italiano a partire da Camicie rosse ‒ Anita Garibaldi (1952) di Goffredo Alessandrini e che durò quasi un ventennio: vi spiccano Bufere (1952) di Guido Brignone, La donna del giorno (1957) di Francesco Maselli, Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini, Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti, I sette fratelli Cervi (1968) di Gianni Puccini, Il giorno della civetta (1968) di Damiano Damiani, Touche pas la femme blanche (1974; Non toccare la donna bianca) di Marco Ferreri, La terrazza (1980) di Ettore Scola.Solo dagli anni Sessanta i registi francesi sono tornati a coinvolgere R. in film di qualità. L'attore ha così prestato il suo volto, dall'espressione fattasi con l'età ancor più dolente e amara, a polizieschi come Le doulos (1963; Lo spione), L'armée des ombres (1969; L'armata degli eroi), entrambi di Jean-Pierre Melville, Compartiment tueurs (1965; Vagone letto per assassini) di Costa-Gavras, Mauvais sang (1986; Rosso sangue) di Leos Carax, ma anche a commedie come Vincent, François, Paul et les autres (1974; Tre amici, le mogli e ‒ affettuosamente ‒ le altre) di Claude Sautet, Le chat et le souris (1975; Il gatto, il topo, la paura e l'amore), Le bon et les méchants (1976; La fabbrica degli eroi), Il y a des jours et des lunes (1990; Ci sono dei giorni… e delle lune), tutte di Claude Lelouch. Fuori della Francia è comparso tra l'altro in O mellisokomos (1986; Il volo) di Theo Anghelopulos e in I hired a contract killer (1990; Ho affittato un killer) di Aki Kaurismäki.
Ha pubblicato due opere autobiografiche, La question se pose (1990) e Un enfant de mon âge (2003).