Dovlatov, Sergej Donatovic
Dovlatov, Sergej Donatovič. – Scrittore e giornalista russo (Ufa 1931- New York 1990). Figlio di un regista teatrale, lavora come giornalista dai primi anni Settanta, mentre i suoi lavori letterari sono censurati e rifiutati dalle case editrici. La pubblicazione di alcuni racconti all'estero nel 1978 ne determina l'espulsione dall'ordine dei giornalisti sovietici. Emigrato nel 1979 a New York, comincia a pubblicare i suoi romanzi, caratterizzati da una verve umoristica che stempera la drammaticità del racconto, i quali circolano in URSS tradotti come 'samizdat', vale a dire come copie clandestine, con cui ottiene grande notorietà. La prima pubblicazione, del 1977, è The invisible book (trad. it. 2007), la storia dei tentativi di pubblicare in patria. Tra le sue opere, tradotte in Italia dall'editore Sellerio a partire dall'ultimo decennio del secolo scorso, si citano: l'autobiografico Regime speciale. Appunti di un sorvegliante (2002), sull'esperienza di secondino in un campo di prigionia; Il parco di Puškin (2004), galleria di ritratti di un'umanità inconsapevolmente grottesca, tra dissidenti, nomadi alcoolisti e intellettuali fuori uso; La filiale (2010), dove un invitato a Los Angeles a un delirante convegno sulla Russia del domani incontra per caso il primo amore, cominciando a ripercorrerne le non meno assurde vicissitudini.