BONDARČUK, Sergej Fëdorovič
Regista e attore di cinema sovietico, nato a Belozerka, in Ucraina, il 25 settembre 1920. Compie studi teatrali a Rostov sul Don, lavora nel cinema dal 1946, a Mosca, come assistente di S. Gerasimov, con cui esordisce nel 1948 come attore ne La giovane guardia. Seguono una serie d'interpretazioni in cui B. tende quasi costantemente a proporsi con una fisionomia compatta e senza incrinature, in linea con le teorie anni Cinquanta dell'"eroe positivo". Nel 1959, in questi stessi climi ma con maggiore freschezza di accenti, dirige il suo primo film, Destino d'un uomo, che gli vale non solo il primo premio al Festival di Mosca, ma il massimo premio dell'URSS, il premio Lenin, che consacra le sue posizioni ufficiali, poi riconfermate da alcune importanti cariche pubbliche: quella di segretario dell'Associazione dei cineasti sovietici, quella di membro del Comitato di stato per la cinematografia, quella di docente all'Istituto di cinematografia di Mosca. È questa ufficialità che, in seguito, gli permette di realizzare senza risparmio di mezzi film di carattere epico-spettacolare capaci di tener testa senza difficoltà ai "colossi" hollywoodiani: da Guerra e pace (1965-1967), riduzione mastodontica, in quattro parti, del romanzo di Tolstoj, a Waterloo (1970), finanziato anche da capitali occidentali, al recente Essi hanno combattuto per la patria (1974), dall'omonimo poema in prosa di M. Šolochov: tutte opere che se hanno dato spazio a B. fra i registi rappresentativi della generazione di mezzo del cinema sovietico, anche con buon consenso di pubblico, hanno lasciato non di rado dubbiosa la critica per il loro accademismo e per un'ispirazione troppo spesso appesantita dalla retorica e dall'ideologia.
Bibl.: L. e J. Schnizter, Vingt ans de cinéma soviétique, Parigi 1963; Sergej Bondarčuk, in Film Ideal, Madrid, n. 211 (1969), con bio-filmografia fino al 1968.