Uomo politico russo (Tbilisi 1849 - Pietrogrado 1915); ministro delle Comunicazioni e delle Finanze (1892), avviò decisive riforme destinate a modernizzare e a sviluppare economicamente l'Impero. A questo scopo, facilitò l'afflusso di capitali stranieri, attuò una riforma monetaria, rendendo convertibile il rublo, e stimolò la formazione di una grande industria, lo sviluppo della rete ferroviaria (in particolare della Transiberiana) e la penetrazione pacifica in Estremo Oriente. Destituito dalla carica dallo zar nel 1903 per le pressioni di quanti spingevano alla guerra col Giappone e alla definitiva occupazione della Corea, nel 1905 fu nominato plenipotenziario nelle trattative di pace, riuscendo col trattato di Portsmouth a conservare alla Russia una forte posizione in Estremo Oriente. Presidente del Consiglio (1905-06), organizzò la repressione dei movimenti rivoluzionarî dell'autunno-inverno di quell'anno, riuscendo anche, attraverso ingenti prestiti internazionali, a sanare le finanze dell'Impero, duramente scosso dalla guerra e dalle rivolte. Nella crisi che precedette il primo conflitto mondiale, tentò di opporsi all'intervento russo.