CRAGNOTTI, Sergio
Laureato in economia e commercio, abile finanziere (Cragnotti & Partners, Cirio, Bombril, Del Monte, Centrale del Latte di Roma sono alcune tappe della sua carriera), acquista la Lazio da Calleri e Bocchi nel febbraio 1992, spinto dal fratello Giovanni, tifosissimo sin da ragazzo. Giovanni muore il 23 marzo 1993 e anche nel suo ricordo Sergio costruisce pezzo per pezzo la squadra che lo renderà il presidente con il più ricco palmarès della storia biancoceleste (Coppa Italia e Supercoppa Italiana nel 1998, Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea nel 1999, Campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana nel 2000). Dal 1994 al 1998, pur rimanendo proprietario, lascia la carica di presidente a Dino Zoff. Si distingue per una politica di forti investimenti: 800 miliardi in otto stagioni (Crespo, pagato 110 miliardi al Parma nel 2000, è il suo acquisto più costoso). Grazie a lui la Lazio è la prima società calcistica italiana a essere quotata in Borsa. Nell'estate 2001 i tifosi lo contestano per la cessione di Nedved alla Juventus. Dopo aver minacciato di lasciare la squadra, tenta di farsi perdonare ingaggiando lo spagnolo Mendieta dal Valencia per 85 miliardi, ma l'acquisto si rivela una delusione.