Tofano, Sergio
Attore e regista cinematografico e teatrale e disegnatore, nato a Roma il 20 agosto 1886 e morto ivi il 28 ottobre 1973. Il coraggio e l'inventiva, unite a una solida preparazione, lo hanno reso una delle personalità più interessanti e originali del panorama teatrale e cinematografico italiano. Il suo modo di recitare asciutto, discreto ed elegante, finì con l'influenzare e rinnovare l'impostazione di tutta una generazione di interpreti italiani. Mentre in teatro fu spesso scelto per ruoli comici e leggeri, il cinema mise in risalto la portata innovativa della sua recitazione.
Figlio di un magistrato, studiò diritto all'università per assecondare la volontà paterna, ma contemporaneamente frequentò il corso di recitazione all'Accademia di Santa Cecilia a Roma. Nel 1909 ottenne una scrittura nella Compagnia di Ermete Novelli e dal 1911 al 1912 lavorò in quella del Teatro popolare di Quattro Fontane, diretta da C. Dondini. Dal 1913 al 1924 recitò invece nella Compagnia di V. Talli interpretando parti secondarie se si eccettua il ruolo ottenuto in Vestire gli ignudi, tratto da L. Pirandello e allestito da A. Cantavalle. Dal 1924 iniziò a lavorare con la Compagnia di D. Niccodemi dalla quale si staccò nel 1927 dando vita alla Almirante-Rissone-Tofano. Dal 1952 fino al 1969 insegnò recitazione all'Accademia d'arte drammatica Silvio d'Amico ed ebbe come allievi, tra gli altri, Monica Vitti, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.
Non fu però il teatro a dargli popolarità quanto piuttosto l'attività di disegnatore, alla quale si dedicò, firmandosi con lo pseudonimo di Sto, fin dai primi anni del Novecento. Dal 1909 cominciò a collaborare, seppure più come ideatore di storie che come illustratore, al "Corriere dei Piccoli", diretto da S. Spaventa Filippi, per il quale creò, nel 1917, il celebre personaggio di Bonaventura, che, da allora, con le sue storie, vissute in compagnia di un bassotto e alla costante ricerca di un milione di lire, ha stimolato la fantasia dei bambini. Dopo le due brevi apparizioni nei film muti, L'alcova tragica e Tigrana, entrambi del 1916 e diretti da Edouard Micheroux de Dillon, nel 1931 T. interpretò in La segretaria privata di Goffredo Alessandrini il ruolo dell'usciere Otello, artefice dell'unione sentimentale che, alla fine del film, ha luogo tra la dattilografa e il capoufficio. Fu poi un baritono infedele in La telefonista (1932) di Nunzio Malasomma, un agente di borsa, aspirante suicida in O la borsa o la vita (1933) di Carlo Ludovico Bragaglia, un professore di scienze naturali, oggetto di una burla sentimentale da parte delle sue alunne, in Seconda B (1934) di Alessandrini e un maggiordomo, fedele a uno squattrinato ingegnere, disposto a vendere la propria onestà per denaro in Se io fossi onesto (1942) di Bragaglia, alternando all'interno del filone comico-sentimentale degli anni Trenta e Quaranta ruoli secondari e da protagonista, costruiti spesso su di una recitazione surreale, stilizzata e basata su una gestualità simile a quella di una marionetta.
T. sperimentò poi la regia cinematografica con Cenerentola e il signor Bonaventura (1941), uno dei pochi esempi di genere fiabesco del cinema italiano, e con Gian Burrasca (1943), trasposizione per il grande schermo del libro per ragazzi, Il giornalino di Gianburrasca di L. Bertelli. Fu poi nuovamente attore in film come Altri tempi ‒ Zibaldone n. 1 (1952) di Alessandro Blasetti, Il cardinale Lambertini (1954) di Giorgio Pastina, La bella di Roma (1955) di Luigi Comencini, I sogni nel cassetto (1957) di Renato Castellani, Il padre di famiglia (1967) di Nanni Loy e Partner (1968) di Bernardo Bertolucci. Rugantino (1973) di Pasquale Festa Campanile fu la sua ultima apparizione cinematografica.Il cinema non lo distolse mai dall'attività teatrale, che egli proseguì ininterrottamente, ottenendo sempre maggiori successi e riconoscimenti. Si dedicò inoltre alla divulgazione, ragionata e colta, del teatro, pubblicando Il teatro all'antica italiana (1965).
Tofano, Sergio, in Enciclopedia dello spettacolo, 9° vol., Roma 1975, ad vocem; M. Menza, Bonaventura alla conquista del cinema, Firenze 1996.