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SÈRRAI

di AIdo Sestini - Enciclopedia Italiana (1936)
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SÈRRAI (o Sérres; greco Σέρραι; A. T., 82-83)

AIdo Sestini

Importante città della Macedonia greca, situata a 50 m. d'altezza, al margine nord-orientale di un bacino percorso dal fiume Struma. La città, pur di origine antichissima, è quasi interamente nuova, essendo stata semidistrutta da un incendio nel 1913, quando fu occupata dai Bulgari, e anche per avere accolto, dopo il disastro d'Asia Minore, un buon numero di profughi. Alle rovine dell'incendio si sono sostituiti graziosi villini, spesso circondati dal verde dei giardini, mentre nuovi sobborghi sono rapidamente sorti verso sud-ovest e sud-est, specialmente lungo le strade. Mentre la vecchia città si trovava su uno sperone roccioso (dove sono pochi resti di costruzioni medievali), la nuova va sviluppandosi nel piano. Ha qualche interesse la chiesa metropolitana, e non manca un piccolo museo di antichità locali. La popolazione, di 14.564 ab. nel 1920, era salita a 29.640 ab. nel 1928.

Sérrai possiede una stazione ferroviaria sulla ferrovia SaloniccoDráma-Costantinopoli. Oggi è centro commerciale notevole, perché la pianura che occupa il fondo del bacino, fino a pochi anni fa incolta, malarica e disabitata, è stata rapidamente colonizzata dai profughi. Le colture più importanti sono quelle dei cereali, del tabacco, del gelso, degli alberi fruttiferi; fiorente è l'allevamento del baco da seta. Sérrai è capoluogo di una provincia (nomós) estesa 4200 kmq. e la cui popolazione era di 109.164 ab. (densità 26 ab. per kmq.) nel 1920, di 182.710 ab. (43,5 ab. per kmq.) nel 1928. L'aumento è dovuto all'insediarsi dei profughi, che furono contati in 81.724 nel 1928.

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