servidore (servitore)
Alternativa di ‛ servente ', si riferisce solo al " fedele d'amore ", come in Vn XII 13 34 vedrassi ubidir ben servidore, concetto che si appoggia a quello già espresso al v. 27; eguale valore ha in Rime XCI 54 mi par di servidor nome tenere, ma qui l'intera stanza, essendo la canzone ispirata dalla gran possanza di Amore, analizza la condizione del " servo d'amore " nel confronto tra i meriti del buon servire e l'onore che ne deriva.
Anche per Rime dubbie XVIII 11 degnate me tener per servitore, l'espressione è parte di un discorso sul servire; mentre in XVI 24 ha valore alquanto generico.
Va notato che la variante con la dentale sorda appare, a stare alle edizioni da noi seguite, solo nelle Rime dubbie.