servigio
Significa, in assoluto, l'attività che si presta per servire qualcuno, come nel contesto figurato di Pg XII 81 torna / dal servigio del dì l'ancella sesta (" quia functa est officio suo ", Benvenuto); Fiore CXXII 14 'l mi' servigio il vendo molto caro, e Detto 351; Cv I V 5 colui che è ordinato a l'altrui servigio dee avere quelle disposizioni che sono a quello fine ordinate... con fatica e con gravezza procede nel suo servigio, e IV XI 7. Il termine ricorre anche a proposito delle ricchezze, che l'uomo di diritto appetito... sempre di lungi da sé essere vuole, se non in quanto ad alcuno necessario servigio sono ordinate (XIII 15).
L'atto del servire si determina nel rapporto con la persona servita; in Pg XXVI 104 tutto m'offersi pronto al suo servigio, trattandosi di Guido Guinizzelli, che si purga nella cornice dei lussuriosi, il s. offerto da D. ovviamente si riferisce al suo ritorno in terra e in particolare alle preghiere utili ai penitenti, ed è espressione di riverenza e di affetto (cfr. nella risposta di Guido i vv. 109-111); così ancora (Cv I V 5) è più servigio d'amico che di servo quello di colui che non è [conoscente del bisogno del suo signore e a lui non è] obediente; II XV 6; in III XI 16 o onore del mio servigio, significa l'opera di nutrice di Isifile esule e schiava (" o rerum et patriae solamen ademptae / servitiique decus ", Stazio Theb. V 609-610).
Risulta sinonimo del culto divino in Pd XXI 114 al servigio di Dio mi fe'... fermo, " omnino abstractus a servitiis hominum ", Benvenuto; e in Vn XL 7 in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio de l'Altissimo, dove significa la forma particolare di culto che si esplica nei pellegrinaggi: i tre modi sono quelli dei palmieri, dei peregrini e dei romei. In Pd V 13 Tu vuo' saper se con altro servigio [cioè, con un'" opera meritoria "], / per manco voto, si può render tanto, la forma particolare di culto si oggettiva nella categoria del voto.
Altri casi di oggettivazione sono in Vn XXXIII 1 povero mi parea lo servigio e nudo, dove si riferisce al sonetto Venite a intender composto per richiesta dell'amico (XXXII 1 ss.); in Cv I IX 2 li litterati fuori di lingua italica non averebbono potuto avere questo servigio, e 5, si riferisce al comento latino, il quale, pur facendo intendere la sentenza delle canzoni, non avrebbe avuto le condizioni della pronta liberalitade.
Il rapporto amoroso determina il s. come " attività del cavaliere o servo d'amore ": è riferito a un rapporto generico e occasionale in Vn XIV 3 propuosi di stare al servigio de le donne; mentre è manifestazione dell'amore e quasi s'identifica con esso, in Rime XCI 29 E' miei pensier, che pur d'amor si fanno / ... al suo servigio vanno, e 58 convien che tal disio servigio conti: l'intera canzone si sviluppa sugli effetti che l'amore produce nel poeta servente (v. 43; cfr. servir al v. 27), e nella parte centrale di essa s'illustra appunto il binomio amore-servigio.