infanzia, servizi per l'
infanzia, servizi per l’ Servizi di cura destinati ai bambini in età prescolare. Sono tipicamente divisi in due tipologie, una rivolta ai minori di età inferiore a 3 anni (per es., asili nido e micronidi) e l’altra ai bambini fra 3 e 6 anni (scuole dell’infanzia). Dati OCSE mostrano che l’Italia nel 2010 spendeva meno della media delle altre nazioni sviluppate per servizi rivolti a bambini in età prescolare, mentre l’esborso per quelli di età superiore era analogo alla media dei Paesi OCSE. Le limitate risorse investite in Italia spiegano in parte perché il numero di asili nido sia ancora ben al di sotto della media europea. La disponibilità di servizi rivolti ai bambini di età 0-3 anni nelle varie Regioni italiane risente inoltre di una forte disomogeneità territoriale. Nel 2008 in Emilia-Romagna, la Regione con la situazione migliore, la percentuale di bambini che usufruiva dei servizi era pari al 27,7%, a fronte dell’1,8% per la Campania. Il divario territoriale è ben sintetizzato dalla distanza tra i valori assunti dall’indicatore al Centro-Nord (15,9%) e nel Mezzogiorno (4,3%).
In ambito europeo, come parte integrante della strategia UE per la crescita e l’occupazione, nel summit di Barcellona del 2002 il Consiglio europeo ha posto come obiettivo per il 2010 il raggiungimento di un tasso di partecipazione ai servizi per l’i. pari ad almeno il 90% per i bambini fra i 3 anni e l’età per l’obbligo scolastico e ad almeno il 33% per i bambini fra 0 e 3 anni. Alla fine del primo decennio del 21° sec., tuttavia, solo 5 Stati membri (Danimarca, Olanda, Svezia, Belgio e Spagna) hanno raggiunto l’obiettivo del 33% e soltanto 8 (Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Svezia, Belgio, Spagna e Italia) quello del 90%. La Commissione europea supporta gli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi di Barcellona, per es. incoraggiando il cofinanziamento nel contesto del Fondo sociale europeo, monitorando i progressi mediante statistiche comparabili di buona qualità, presentando, se del caso, raccomandazioni specifiche e promuovendo lo scambio di esperienze nazionali in materia di servizi per l’i. attraverso i programmi per lo scambio di buone pratiche.
Alcuni studi hanno mostrato che vi è una correlazione diretta fra la disponibilità di servizi per l’i. e l’accesso dei genitori a un’occupazione retribuita, soprattutto nel caso delle donne (➔ lavoro, offerta di). L’accesso a servizi di buona qualità, funzionanti in orari opportuni sia per i genitori sia per i bambini, è ritenuto quindi un elemento chiave per incoraggiare l’accesso delle donne al mercato del lavoro. In considerazione inoltre dell’attuale calo demografico in Europa, la disponibilità di adeguate scuole per l’i. costituisce un incentivo per la pianificazione familiare. In Italia la legge finanziaria del 2002 ha stabilito l’istituzione di un fondo per gli asili nido, mentre la finanziaria del 2003 ha disposto la concessione di finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione di servizi di asilo nei luoghi di lavoro.