Servizi segreti
I s. s., o servizi di informazione e sicurezza, sono organismi militari o civili che svolgono attività di spionaggio, controspionaggio e più in generale raccolta di informazioni a fini di tutela della sicurezza dello Stato. Le azioni di spionaggio, dette anche offensive, sono volte a raccogliere informazioni, in modo palese o occulto, talvolta violando la legge in nome dell'esigenza di acquisire conoscenze nel superiore interesse dello Stato. Le attività di controspionaggio, o di contro intelligence, sono volte al contrasto e alla neutralizzazione di azioni offensive poste in atto da organismi di spionaggio di altri Stati, o da organizzazioni ostili, talora eversive o terroristiche, interne o internazionali. I s. s. modernamente intesi sono nati nella seconda metà del 19° sec., ma l'attività di spionaggio è antichissima. Il primo teorico può considerarsi Sun Tzu (6°-5° sec. a.C.), che scrisse il più antico trattato di strategia militare, L'arte della guerra, nel quale specifiche sezioni erano dedicate allo spionaggio. È del resto documentato che, attraverso i tempi, dall'antichità alle origini dell'età moderna, capi di Stato e responsabili di governo si sono sempre avvalsi di servizi di spionaggio.
Precedenti storici
È nella Francia del 18° sec. che il ruolo dello spionaggio fu istituzionalizzato attraverso la costituzione di un 'ufficio segreto' nell'ambito del Ministero della Guerra, poi potenziato nel periodo della rivoluzione e quindi valorizzato da Napoleone i che comprese la valenza strategica dell'intelligence, costituendo nell'ambito dell'esercito un'apposita unità organica, con propri ufficiali, sottufficiali e agenti. Sull'esempio di Napoleone le altre grandi potenze (Inghilterra, Austria e Prussia) si dotarono di strutture informative stabili. Nel Regno di Sardegna il primo documento ufficiale nel quale si parla estesamente di un s. s. militare è una Breve istruzione sul servizio degli Uffiziali del Corpo Reale di Stato Maggiore in tempo di guerra pubblicato nell'aprile 1855 (Viviani 1985, p. 87). Un embrione di servizio informativo civile era già stato costituito nel 1836 con il nome di Commissione superiore di statistica, di cui faceva parte anche il giovane C. Benso conte di Cavour. Egli, da presidente del Consiglio, favorì la costituzione di reti informative molto efficienti, delle quali facevano parte anche nobildonne dell'aristocrazia piemontese.
I servizi segreti italiani fino alla riforma del 1977
Il primo ufficio informativo dello Stato italiano fu costituito nel 1863 e affidato al colonnello E. Driquet, ottimo conoscitore dell'impero austroungarico, nel quale era vissuto fino al 1848. Tre anni dopo egli fu considerato corresponsabile della disastrosa conduzione della Terza guerra d'indipendenza e sollevato dall'incarico. L'ufficio informazioni fu sciolto e ricostituito soltanto nel settembre 1900. Con la spedizione in Libia (1911-12), l'ufficio fu rafforzato e, con l'aiuto di noti geografi, riuscì a preparare, in vista dello sbarco, dettagliate carte geografiche del Paese. Una svolta si ebbe nel 1914, quando, in vista dell'entrata in guerra dell'Italia, le strutture furono fortemente ampliate. Nel corso della guerra, peraltro, molti ministeri crearono propri uffici informativi, ingenerando rivalità e incomprensioni. Nel 1925 (r.d. 15 ott. 1925 nr. 1909) il settore fu riformato: fu costituito il SIM (Servizio Informazioni Militare), alle dipendenze del capo di Stato maggiore generale, nell'ambito del Ministero della Guerra. Con il successivo r.d. 6 febb. 1927 nr. 70 il SIM tornò alle dipendenze dello Stato maggiore dell'esercito. Anche le strutture informative del Ministero dell'Interno furono ampliate: nate subito dopo l'unità d'Italia con la denominazione di Sezione affari riservati della i divisione, mutarono varie volte nome assumendo infine quello di Ufficio riservato. Nel 1916, per le specifiche esigenze di guerra, fu costituito un Ufficio centrale di investigazione (UCI) nell'ambito della Direzione generale di Polizia di Stato, con compiti di controllo dei movimenti politici ostili alla guerra, la cui esistenza fu regolarizzata con il r.d. 14 ott. 1917 nr. 1732. Divergenze e rivalità con l'Ufficio riservato intralciarono l'attività dell'UCI, nel frattempo ribattezzato USI (Ufficio Speciale d'Investigazione). Nel 1919 l'Ufficio riservato fu sciolto e l'attività di contrasto del sovversivismo politico fu affidata alla i sezione della costituenda DAGR (Divisione Affari Generali e Riservati), alle cui dipendenze fu incardinato l'USI (r.d. 9 ott. 1919 nr. 1846), che peraltro venne sciolto nel 1921. Nel 1927 la Divisione affari generali e riservati fu potenziata e riorganizzata in tre sezioni: Movimento sovversivo, Ordine pubblico, Stranieri. Dalla prima sezione dipendeva l'OVRA, la polizia politica del regime fascista. Al comando del SIM si avvicendarono vari colonnelli; nel gennaio 1934, la guida del s. s. fu assunta da M. Roatta, sotto il cui comando e quello del suo vice P. Angioi il SIM fu coinvolto nell'assassinio in Francia dei fratelli C. e N. Rosselli. Peraltro il s. s., nonostante l'uso spregiudicato che ne era stato fatto, conservò una professionalità di buon livello che gli permise, nel periodo immediatamente precedente l'entrata in guerra e durante il conflitto, di mettere a segno una serie di operazioni di spionaggio, come la violazione notturna di alcune ambasciate sia a Roma sia all'estero. Sul piano normativo, la situazione era disastrosa; al momento dell'entrata in guerra l'Italia aveva ben quattro servizi informativi militari tra loro completamente autonomi: il SIM per l'Esercito, il SIS (Servizio Informazioni Segrete) per la Marina, il SIA per l'Aeronautica e il CSMSS (Controspionaggio Militare e Servizi Speciali) per la sicurezza interna, il che provocò non poche incomprensioni e rivalità. Nel giro di tre anni, con successivi provvedimenti, tutta l'attività fu accentrata nel SIM.
Dopo l'8 settembre, quattro ufficiali formarono a Brindisi un piccolo Ufficio informazioni e collegamento delle forze armate del governo del Sud. Nel luglio 1944, dopo la liberazione di Roma, il s. s. riassunse il nome di SIM, che nel gennaio 1945 fu sostituito con quello di Ufficio informazioni dello Stato maggiore generale. Nel corso dello stesso anno, peraltro, l'ufficio fu ridimensionato e passò alle dipendenze dello Stato maggiore dell'esercito. Al Ministero dell'Interno, dopo lo scioglimento dell'OVRA, fu ricostituita la Divisione affari generali e riservati, la cui iv sezione svolse attività informative. Denominata SIS (Servizi Informativi e Speciali), la sezione assunse poi il nome di Ufficio affari riservati, che avrebbe conservato fino al 1970.
Nel 1949, con l'istituzione del Ministero della Difesa - nel quale erano confluiti i Ministeri della Guerra, della Marina e dell'Aeronautica - fu avviato un riordino dei servizi informativi militari. Il 30 marzo, con disposizione interna nr. 365, fu costituito il SIFA (Servizio Informazioni Forze Armate) che iniziò a operare il 1° settembre successivo. Contemporaneamente furono istituiti i SIOS (Sezioni Informazioni Operative e Situazione) all'interno delle tre forze armate. Alla guida del SIFA (acronimo nel frattempo corretto in SIFAr) si susseguirono alcuni generali fino alla nomina, il 27 dicembre 1955, di G. de Lorenzo, che restò alla direzione del s. s. per quasi sette anni. Durante la sua gestione furono sottoposti a controllo migliaia di cittadini, fra i quali sindacalisti, dirigenti di partito, industriali, sacerdoti, al punto che i fascicoli custoditi negli archivi del s. s. raggiunsero il numero di 157.000. Nel 1967 si sviluppò una vivace polemica giornalistica e politica su possibili preparativi di un golpe che sarebbe stato pronto a scattare nell'estate del 1964, in occasione di una difficile crisi politica. Il tentativo, denominato piano Solo perché sarebbe stato preparato dalla sola Arma dei Carabinieri, avrebbe avuto come promotore il generale de Lorenzo, che nell'ottobre 1962 aveva lasciato la guida del SIFAr, divenendo comandante generale dell'Arma dei Carabinieri. Furono istituite varie commissioni d'inchiesta nell'ambito militare, le cui relazioni finali restarono a lungo coperte da segreto. Nel 1969 fu istituita anche una commissione parlamentare, che concluse i suoi lavori nel dicembre 1970. La commissione si divise sul tema centrale, ossia se vi fosse stato o meno un tentativo eversivo, ma avanzò concordemente una proposta di riordino dei s. s. e chiese la distruzione di 34.000 fascicoli giudicati illegittimi. Con d.p.r. 18 nov. 1965 nr. 1477, il nome del s. s. fu mutato in SID (Servizio Informazioni Difesa). Il cambio di denominazione avvenne nell'ambito di un riordinamento dello Stato maggiore della Difesa e non fu frutto di una riforma, né ci fu una legge istitutiva, tranne un breve riferimento nell'art. 2, lettera g del d.p.r. citato. L'assetto e i compiti del nuovo s. s. furono precisati con circolare segreta del ministro della Difesa 25 giugno 1966. Il nuovo capo del s. s., l'ammiraglio E. Henke, diresse l'organismo nel periodo in cui fu più virulenta la polemica sulla gestione del SIFAr. Durante la sua direzione avvenne la strage di piazza Fontana a Milano (12 dic. 1969), che aprì uno dei periodi più oscuri della storia dell'Italia repubblicana, comunemente noto come quello della strategia della tensione. Negli anni successivi, alcuni dirigenti del s. s. furono accusati di aver depistato le indagini della magistratura sulla strage e su altri attentati terroristici. Nell'ottobre 1970 la direzione del s. s. passò al generale V. Miceli, che successivamente restò coinvolto nelle indagini giudiziarie su un altro tentativo eversivo, messo in atto e subito revocato nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970, tentativo noto come golpe Borghese, dal nome del suo promotore, il principe J.V. Borghese. Nel periodo in cui Miceli guidò il SID, all'interno del s. s. si sviluppò una netta divaricazione tra il direttore e il capo del reparto D, competente per il controspionaggio e la sicurezza interna, generale G.A. Maletti. Quest'ultimo prese le distanze da ogni connivenza con l'estremismo di destra e cominciò a raccogliere informazioni sul golpe Borghese e su successivi tentativi eversivi, che portarono alla stesura di un dossier, poi consegnato alla magistratura, che permise di riavviare le indagini sul golpe. L'ispiratore di tale iniziativa, il ministro della Difesa G. Andreotti, preannunciò, in una clamorosa intervista al settimanale Il mondo (12 giugno 1974), l'intenzione di sostituire il capo del SID. La guida del s. s. fu assunta dall'ammiraglio M. Casardi che, come primo atto, procedette, d'accordo con il ministro della Difesa, alla distruzione dei 34.000 fascicoli illegittimi approntati dal SIFAr negli anni Sessanta.
All'indomani della strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974) il ministro dell'Interno, P.E. Taviani, con d.m. 1° giugno 1974, sciolse l'Ufficio affari riservati, che dal 1970 aveva assunto il nome di SIGSI (Servizio Informazioni Generali e Sicurezza Interna), e costituì l'Ispettorato generale per la lotta contro il terrorismo, affidandone la guida al dirigente generale E. Santillo. Nell'agosto del 1976 (d.m. 31 luglio 1976) l'organismo assunse il nome di SdS (Servizio di Sicurezza).
Disciplina attuale
Nel 1977 il Parlamento affrontò il problema, da tempo pendente, di una riforma radicale dei servizi segreti. Dopo un lungo iter parlamentare fu approvata la l. 24 ott. 1977 nr. 801. La nuova normativa prevedeva la duplicità dei s. s.: furono creati il SISMi (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) e il SISDe (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica). La legge demandava al presidente del Consiglio l'alta direzione, la responsabilità politica generale e il coordinamento della politica informativa e di sicurezza (art. 1). Alle dirette dipendenze del presidente del Consiglio fu istituito il CESIS (Comitato Esecutivo per i Servizi di Informazione e Sicurezza) con il compito, tra l'altro, di fornire al presidente del Consiglio tutti gli elementi necessari per il coordinamento dell'attività dei s. s. (art. 3). Fu inoltre istituito un Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza (CoPaSIS), composto da quattro deputati e quattro senatori, per il controllo sull'applicazione dei principi stabiliti dalla stessa legge (art. 11). Nel gennaio 1978 il governo nominò i direttori del SISMi, generale G. Santovito, e del SISDe, generale G. Grassini, e il segretario generale del CESIS, prefetto G. Napoletano. I s. s. iniziarono concretamente a operare, sia pure in condizioni diverse. Mentre il SISMi non ebbe alcuna difficoltà né sul piano logistico, né per quanto atteneva alle attrezzature e all'organico, poiché ereditò uomini e strutture del SID, il SISDe fu costituito ex novo, assorbendo solo in parte gli uomini del Servizio di Sicurezza del Ministero dell'Interno. Nonostante la legge prevedesse una forma di controllo delle linee generali dell'attività dei s. s. mediante l'apposito Comitato parlamentare, negli anni successivi emerse che nel triennio 1978-1981 alcuni dirigenti del SISMi avevano compiuto atti censurabili che sconfinavano nell'illegalità. Nell'estate del 1981, dopo la scoperta delle liste dei presunti appartenenti alla loggia massonica P2, fu intrapresa dal governo un'azione volta ad allontanare dai vertici militari e dei s. s. tutti gli ufficiali e i funzionari i cui nomi figuravano negli elenchi. Tra essi vi erano i direttori del SISMi e del SISDe, generali Santovito e Grassini, che furono sostituiti rispettivamente dal generale N. Lugaresi e dal prefetto E. De Francesco.
Le polemiche sorte attorno alle passate attività non pregiudicarono peraltro l'efficienza del SISMi, che in quegli anni sviluppò regolarmente la sua attività d'istituto, assolvendo tra l'altro con esiti lusinghieri i difficili compiti di protezione della missione militare italiana in Libano (1982-1984). Anche il SISDe svolse con buoni risultati i suoi compiti di difesa da ogni forma di eversione politica e contribuì alla vittoria contro i terrorismi di opposte tendenze. Nel 1992 un grave scandalo finanziario minò la credibilità del SISDe. Alcuni funzionari del s. s. risultarono coinvolti in irregolarità amministrative rilevanti. La situazione patrimoniale di alcuni di essi risultò sproporzionata rispetto ai pur cospicui proventi percepiti. Negli anni successivi si svolsero vari processi a carico dei funzionari che furono condannati a pene severe, poi ridotte nei successivi gradi di giudizio. In quegli anni alla guida dei due s. s. si ebbe un avvicendamento di vari direttori, che talvolta restarono in carica un anno soltanto. Ciò avvenne anche in conseguenza dei gravissimi attentati avvenuti nel 1992 ai danni dei giudici G. Falcone e P. Borsellino, e nel 1993 con l'esplosione di ordigni di notevole potenza a Roma, Milano e Firenze. Successivamente (l. 18 febb. 1997 nr. 25) i tre SIOS furono riunificati nel RIS-Difesa (Reparto Informazione e Sicurezza). I tragici eventi dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti e gli attentati successivi in vari Paesi del mondo imposero un potenziamento dei s. s. che assunsero nuovi impegnativi compiti sullo scacchiere internazionale. Il SISMi fu chiamato a operare in ̔Irāq e in Afghānistān per la sicurezza dei contingenti militari italiani inviati in quei Paesi. Nell'ambito di questa attività, la sera del 4 marzo 2005 il funzionario di Polizia N. Calipari, in servizio al SISMi, rimase ucciso a un checkpoint statunitense mentre accompagnava all'aeroporto di Baghdād la giornalista italiana G. Sgrena appena liberata dopo un lungo sequestro. L'evento provocò profonda emozione in Italia e in qualche modo riconciliò gli italiani con il mondo dell'intelligence, dopo un lungo periodo di incomprensioni e sospetti. Peraltro, nel corso del 2006, emersero illegittime attività di intercettazione telefonica condotte da operatori della principale azienda di telefonia, Telecom, in accordo con funzionari del SISMi. Nel dicembre dello stesso anno i direttori del SISMi e del SISDe e il segretario generale del CESIS furono sostituiti. Si trattava di un previsto avvicendamento, ma la decisione, per quanto riguardava il direttore del SISMi, assunse un inevitabile carattere sanzionatorio, anche perché la magistratura stava indagando su possibili complicità di uomini del s. s. militare nel rapimento, operato a Milano nel 2003 da funzionari della CIA, di un sospetto terrorista islamico. Anche in seguito a questi eventi riprese vigore nel mondo politico la volontà di procedere a una nuova riforma dei servizi segreti. A questo scopo furono presentate in Parlamento varie proposte di legge.
Principali servizi esteri
Stati Uniti. - I primi s. s. militari furono istituiti nel 1882, quando la Marina costituì lof Naval Intelligence (ONI), tuttora operante, mentre l'esercito costituì nel 1885 la Military Information Division (MID), che successivamente assunse il nome di Military Intelligence Division. Solo nel luglio 1941 fu istituito il primo ufficio centralizzato d'intelligence, l'Office of the Coordinator of Information (COI), la cui direzione fu affidata all'avvocato newyorkese W.J. Donovan, che indirizzò l'attività del s. s. verso la raccolta di informazioni sia politiche sia militari, a livello internazionale. Dopo l'attacco di Pearl Harbor (7 dic. 1941), nel giugno 1942 fu costituito l'OSS (Office of Strategic Services), sempre sotto la guida di Donovan, alle dipendenze dei capi di Stato maggiore militari. Oltre ai normali compiti di spionaggio, controspionaggio e analisi, due successive direttive attribuirono al s. s. anche compiti di guerra psicologica e operazioni clandestine. Il presidente degli Stati Uniti, H. Truman, sciolse l'OSS nel settembre 1945, e il 22 gennaio 1946 istituì il Central Intelligence Group (CIG), un organismo piuttosto circoscritto in termini sia di budget sia di uomini. Le esigenze della nascente guerra fredda imposero però un rapido potenziamento delle strutture di intelligence e nel luglio 1947 il Congresso approvò il National security act con il quale fu istituita la Central Intelligence Agency (CIA), con giurisdizione al di fuori dei confini degli Stati Uniti. Il National security act attribuì inoltre al direttore della CIA il compito di coordinare le attività delle altre agenzie di spionaggio. Il rafforzamento degli apparati d'intelligence fu completato con la costituzione della National Security Agency (NSA), tuttora esistente. Essa è preposta al controllo, intercettazione e decodifica di tutte le comunicazioni di interesse per la sicurezza degli Stati Uniti. Nel 1961 fu creata la Defense Intelligence Agency (DIA), un s. s. militare, alle dipendenze del Department of Defense, principale interlocutore del Segretario alla difesa (Secretary of Defense) e dei capi di Stato maggiore (Joint Chiefs of Staff). Altri s. s. di minore importanza fanno capo alle tre Armi, al corpo dei marines e, nel settore civile, ai principali ministeri. Nel gennaio 1975, anche a seguito dello 'scandalo Watergate', il Senato istituì la Commissione speciale per lo studio delle attività dell'esecutivo riguardante le informazioni e la sicurezza, meglio nota come Commissione Church, dal nome del senatore che la presiedeva. La commissione, nel corso della sua attività, portò alla luce gravi irregolarità commesse dai s. s. statunitensi; essa concluse i suoi lavori nell'aprile 1976 e, sulla base delle considerazioni contenute nella sua relazione finale, dapprima il Senato e poi la Camera istituirono commissioni permanenti di controllo sull'attività dei servizi segreti. Dopo l'11 settembre 2001, furono adottati vari provvedimenti. Con il Patriot act del 26 ottobre 2001 furono resi più stretti i rapporti di collaborazione tra la CIA e il FBI; tale collaborazione fu confermata dal Patriot act ii del 7 febbraio 2003 (Domestic security enhancement act), con il quale fu istituito nell'ambito della CIA il Terrorist Threat Integration Center (TTIC), il cui compito è quello di raccogliere, analizzare e diramare ogni notizia riconducibile alla minaccia terroristica. Nel 2002 fu varato l'Homeland security act, in base al quale fu istituito l'Homeland Security Department (HSD), articolato in quattro divisioni, una delle quali, quella competente in materia di "analisi delle informazioni e protezione delle infrastrutture", è collocata all'interno della CIA. Negli anni successivi il s. s. entrò in un periodo di instabilità. Nel giugno 2004 il capo dell'agenzia, G.J. Tenet, rassegnò le dimissioni, dopo essere stato accusato di avere presentato rapporti non veritieri circa la presenza in ̔Irāq di armi di distruzione di massa. Al suo posto fu nominato P. Goss, ex funzionario operativo della CIA, poi parlamentare repubblicano e presidente della Commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti. Il 17 dicembre 2004 fu promulgato l'Intelligence reform and terrorism prevention act, con il quale, tra l'altro, fu sottratto alla CIA il compito di coordinare le altre agenzie civili d'intelligence che fu affidato al Direttore nazionale dell'intelligence (DNI). Il 17 febbraio 2005 il presidente G.W. Bush affidò questo incarico a J.D. Negroponte, ex rappresentante permanente degli USA all'ONU e poi ambasciatore in ̔Irāq. Nel maggio 2006 anche Goss rassegnò le dimissioni. Al suo posto fu nominato il generale dell'Aeronautica M.V. Hayden, che negli anni precedenti aveva diretto la NSA e dal febbraio 2005 era il vice di Negroponte alla direzione nazionale dell'intelligence. Fu inoltre creata una nuova struttura, il National Counterterrorism Center (NCTC), che sostituì il TTIC, con il compito di analizzare il patrimonio informativo in materia di terrorismo e controterrorismo, nonché di collegare e coordinare tra loro le varie Agenzie che costituiscono la complessa comunità d'intelligence degli Stati Uniti.
Gran Bretagna. - Il primo ufficio militare per la raccolta di informazioni fu l'Intelligence Branch (IB), costituito nel 1873 dal War Office, il Ministero della Guerra. Nel 1883 anche la Marina creò un proprio ufficio informativo, il Foreign Intelligence Committee, che nel 1886 assunse il nome di Naval Intelligence Department (NID). Nel 1909 fu costituito il Secret Service Bureau, suddiviso in due sezioni, interno ed estero, con un numero molto ridotto di uomini e mezzi, che si accrebbero notevolmente nel corso della Prima guerra mondiale, divenendo nel 1916 parte del Directorate of Military Intelligence. Nel 1922 la sezione spionaggio all'estero divenne un servizio autonomo, assumendo la denominazione di Secret Intelligence Service (SIS, noto anche con la denominazione MI6, Military Intelligence 6) alle dipendenze del Foreign Office (Ministero degli Esteri). La sezione controspionaggio e sicurezza interna assunse, nel 1931, la denominazione di British Security Service (BSS), alle dipendenze dell'Home Office (Ministero dell'Interno), continuando a essere denominato informalmente MI5. Nel luglio 1940 fu costituito il SOE (Special Operations Executive), un organismo preposto a eseguire operazioni clandestine e sabotaggi nei Paesi occupati dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale. Un terzo s. s. è il Government Communications Headquarters (GCHQ), costituito nel 1946 per il controllo delle comunicazioni. Nel 1964 i Ministeri della Marina (Admiralty), dell'Esercito (War Office) e dell'Aeronautica (Air Ministry) furono unificati nel Ministero della Difesa e i s. s. delle tre Armi confluirono nel Defence Intelligence Staff (DIS). Nel 2003, per migliorare l'interazione informativa, fu istituito il Joint Terrorism Analysis Centre (JTAC), formato da analisti di tutti gli organismi di intelligence e da rappresentanti degli altri enti comunque competenti in materia di sicurezza. L'attività del Centro si aggiunse a quella già operante del Joint Intelligence Committee (JIC), composto da dirigenti di vari ministeri e di diverse amministrazioni. Per quanto riguarda il controllo parlamentare sui s. s., nel 1994 fu istituito l'Intelligence and Security Committee, costituito da nove parlamentari provenienti dalla Camera dei Comuni e dalla Camera dei Lords, nominati dal primo ministro d'intesa con il capo dell'opposizione, che ha limitati poteri di controllo sull'attività dei servizi.
Dall'Unione Sovietica alla Federazione russa. - Nel dicembre 1917, dopo la Rivoluzione di ottobre, il nuovo governo guidato da Lenin istituì un servizio di sicurezza denominato VČK (Vserossijskaja črezvyčajnaja Komissija, Commissione straordinaria di tutta la Russia) che nel marzo del 1922 cambiò nome in GPU e nel dicembre dello stesso anno assunse la denominazione di OGPU (Obedinënnoe Gosudarstvennoye Političeskoe Upravlenie, Direttorato politico dello Stato unificato) che a sua volta nel luglio 1934 fu trasformato in GUGB (Direttorato centrale della sicurezza dello Stato) e assorbito dal nuovo NKVD (Narodnyj Komissariat Vnutrennich Del, Commissariato del popolo per gli affari interni).
Nel dicembre del 1938 il capo del NKVD, N.I. Ežov, fu allontanato dall'incarico e l'effettiva guida del s. s. fu assunta da L.P. Berija, che successivamente ebbe anche l'incarico di ministro dell'Interno e restò capo incontrastato dell'intelligence sovietica fino alla morte di Stalin (1953). Nel frattempo, all'inizio della guerra, il servizio informazioni dell'esercito, denominato Quarto ufficio dello stato maggiore generale, era stato potenziato assumendo il nome di Glavnoe Razvedivatel´noe Upravlenie (GRU, Amministrazione principale dell'intelligence), nome che ancora conserva. Nel marzo 1954, dopo l'arresto e l'eliminazione di Berija, tutto il settore informativo fu ristrutturato e fu costituito il KGB (Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti, Comitato per la sicurezza dello Stato), tentando di ridurre il potere dei servizi e di farli tornare alle dipendenze del partito, come era stato all'epoca di Lenin. Il riavvicinamento del KGB al Comitato centrale del PCUS divenne più saldo nel 1967, con la nomina di J.V. Andropov alla direzione del servizio. Egli ricoprì l'incarico per ben quindici anni, fino al 1982, quando fu nominato segretario generale del partito, carica che allora comportava la gestione effettiva del potere.
Dopo la caduta del muro di Berlino i s. s. sovietici attraversarono un periodo di crisi che si concluse con lo scioglimento del KGB (decreto del 24 ott. 1991) e la costituzione dello Služba Vešnej Razvedki (SVR, Servizio d'intelligence internazionale), che svolge attività di ricerca all'estero di informazioni di tipo politico, economico, tecnologico e strategico-militare. Il controspionaggio all'interno del territorio russo è demandato al Federal´naja Služba Bezopasnosti (FSB, Servizio federale di sicurezza), costituito nell'aprile 1995, che svolge anche attività di contrasto al traffico di armi e droga, al crimine economico e alla criminalità organizzata. Il s. s. militare GRU (Glavnoe Razvedivatel´noe Upravlenie, Direttorato principale per l'intelligence) è l'unico s. s. dell'Unione Sovietica rimasto non solo intatto, ma addirittura rafforzatosi, espletando anche spionaggio economico e tecnico con finalità militari. Dipende dal Ministero della Difesa per il tramite dello Stato maggiore generale. Vi è poi il FSO (Federal´naja Služba Ochrani, Servizio federale di protezione) che ha il compito principale di proteggere il presidente, i membri del governo e le personalità che guidano i diversi apparati e uffici. Opera dal luglio 1996, quando assorbì la Direzione principale per la protezione (GUO, Glavnoe Upravlenie Ochrani). Nel marzo 2003, nell'ambito di una riorganizzazione delle strutture di intelligence disposta dal presidente V.V. Putin, ex funzionario del KGB, il FSO acquisì anche il controllo dei principali settori di un disciolto s. s., il FAPSI (Federal´noe Agenstvo Pravitel´stvennoj Svjazi i Informaticii, Agenzia federale per le comunicazioni e le informazioni al governo), che esercitava il controllo delle comunicazioni.
Francia. I s. s. francesi ebbero il periodo di massimo splendore nella prima metà del Novecento, quando il Deuxième Bureau era considerato una tra le strutture d'intelligence più efficienti nel mondo. Dopo la Seconda guerra mondiale, con la perdita di influenza della Francia nello scacchiere mondiale, anche i s. s. subirono un ridimensionamento. Il principale organismo di sicurezza era lo SDECE (Service de documentation extérieure et contre-espionnage), competente per la sicurezza informativa e l'attività d'intelligence all'estero, inquadrato nell'ambito del Ministero della Difesa, ma dipendente funzionalmente dal primo ministro. Per molti anni la storia dello SDECE si identificò con quella di A. de Marenches, che lo diresse dal 1970 al 1981. Esistono poi la DST (Direction de la surveillance du territoire), ancora operante, inquadrata nell'ambito del Ministero dell'Interno, competente, nel territorio metropolitano, in materia di controspionaggio e di lotta al terrorismo di origine internazionale, che ha anche compiti e poteri di polizia giudiziaria. Il contrasto all'eversione e al terrorismo di origine interna (ora anche europea) e alla criminalità organizzata è affidato invece al Service central renseignements généraux (SCRG) che non è un s. s., ma una Direzione specializzata della polizia con competenza esclusivamente all'interno del territorio francese e compiti di polizia giudiziaria. Nel 1981, nell'ambito del Ministero della Difesa, fu istituita la Direction de la protection et de la sécurité de la défense (DPSD), competente per la sicurezza delle installazioni militari e per la tutela delle informazioni e dei documenti coperti da segreto di Stato, che sostituì la precedente Direction de la sécurité militaire. Nel 1982 lo SDECE assunse il nome di Direction générale de la sécurité extérieure (DGSE), che cura la ricerca e la raccolta, al di fuori del territorio nazionale, delle informazioni di natura politica, diplomatica, scientifica, tecnologica e militare, e si occupa, sempre sul piano estero, di controspionaggio e di lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata. Nel 1992, nell'ambito del Ministero della Difesa venne creata, alle dipendenze del capo di Stato maggiore della Difesa, una Direction du reinseignement militaire (DRM), che effettua essenzialmente attività di analisi ed è anche competente per la ricerca informativa all'estero delle notizie di interesse militare. I campi di interesse della DRM includono l'analisi dei segnali satellitari e delle altre trasmissioni elettromagnetiche.
Germania. Fino al 1914 la Germania non ebbe né un servizio di informazioni civile, né un s. s. militare, ma solo singoli ufficiali dislocati ai confini. All'inizio della Prima guerra mondiale il numero degli addetti alle informazioni crebbe e fu nominato un coordinatore nazionale, ma solo con la nascita della Repubblica di Weimar fu costituito un vero servizio di controspionaggio militare, denominato Abwehr (Difesa). Dopo l'avvento del nazismo assunse sempre maggior potere il Sicherheitsdienst (SD), la sezione segreta delle SS, guidata da R. Heydrich, alle dirette dipendenze di H. Himmler. Dopo il crollo del nazismo e lo scioglimento dei s. s. del Terzo Reich, la Germania restò ufficialmente priva di strutture informative. In realtà il capo della sezione dell'Abwehr che operava sul fronte orientale, R. Gehlen, si era posto a disposizione del comando statunitense con i suoi più stretti collaboratori. Nell1947 egli costituì un'organizzazione formalmente privata, denominata Fremde Heere Ost, con una marcata connotazione anticomunista e antisovietica, che dal 1949 operò in base a un accordo formale con l'Office of Policy Coordination, che dapprima dipendeva dal Dipartimento di Stato e poi fu inglobato dalla CIA. Nel maggio 1955 il FHO passò alle dipendenze della Cancelleria federale tedesca. L'anno dopo il servizio fu sciolto e venne costituito il Bundesnachrichtendienst (BND), tuttora operante, con compiti di spionaggio e controspionaggio all'estero, che fu diretto da Gehlen fino al 1968. Nel 1956 fu autorizzata la costituzione anche del servizio di sicurezza militare ASBw (Amt für Sicherheit der Bundeswehr). Nel 1984 il s. s. fu ristrutturato e assunse il nome di MAd (Militärischer Abschirmdienst), alle dipendenze del ministro della Difesa, con funzioni di tutela delle Forze armate da azioni di spionaggio, sabotaggio e sovversione. Nei rapporti con i servizi stranieri, la struttura viene talvolta indicata con l'acronimo in lingua inglese FAFIO (Federal Armed forces intelligence office). Esiste inoltre il Bundesamt für Verfassungsschutz (BfV), il s. s. interno, con compiti di contrasto delle attività eversive sia di origine interna, sia per iniziativa di potenze straniere. Il BfV dipende dal ministro dell'Interno e ogni Land ha una struttura analoga con i medesimi compiti all'interno del proprio territorio. Dal 1978 esiste una commissione di controllo parlamentare (Parlamentarische Kontrollkommission, PKK) che esercita la vigilanza sull'attività generale degli organismi informativi. Esistono inoltre commissioni preposte al controllo delle misure intrusive sulle comunicazioni postali, telefoniche e via etere, e per il controllo sulla gestione economico-finanziaria dei servizi segreti.
Israele. L'apparato informativo e di sicurezza israeliano è considerato uno dei più efficienti del mondo. I s. s. d'Israele, al pari di quelli inglesi, godono di un'altissima considerazione tra i cittadini, al punto che un passato negli apparati d'intelligence non è mai stato di ostacolo per successive carriere nella diplomazia o nel mondo accademico. Il s. s. più noto è il Mossad (Ha-Mossad LeTeum, Istituto per il coordinamento, ribattezzato nel 1963 Ha-Mossad LeBiyyun U-Letafkidim Meyuhadim, Istituto per lo spionaggio e le operazioni speciali), che è preposto allo spionaggio e controspionaggio all'estero. Fondato nel marzo 1951 per volontà del primo ministro D. Ben Gurion, il Mossad ha portato a compimento numerose operazioni di rilievo. La più nota fu la cattura a Buenos Aires l'11 maggio 1960 del criminale nazista A. Eichmann, successivamente processato e giustiziato in Israele. La sicurezza interna è affidata allo Shabak (Sherut Ha-Bitachon Ha-Klali), comunemente denominato Shin Beth, che nel 1995 fu al centro di polemiche per la insufficiente protezione del primo ministro Y. Rabin, ucciso da un estremista di destra il 4 novembre di quell'anno durante un comizio a Tel Aviv. Sia il Mossad, sia lo Shabak rispondono direttamente al primo ministro.
L'Aman (Agaf Ha-Modi'in), il s. s. militare, è invece alle dipendenze del capo di Stato maggiore. Dal 1° gennaio del 2003 opera anche un organismo centrale sovraordinato ai tre servizi, che ne coordina l'attività e mantiene i contatti con i servizi esteri, denominato in inglese ISIS (Israeli Secret Intelligence Services).
bibliografia
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