postale, servizio
Servizio che provvede alla spedizione e alla trasmissione, nonché al ritiro e al recapito, di corrispondenza, pacchi, vaglia ecc. Un servizio regolare di trasmissione delle lettere (informazioni, ordini ecc.) è attestato sin dall’antichità, per es. nell’impero persiano o negli Stati ellenistici, ma tale servizio provvedeva solo a mantenere un contatto continuo fra il governo centrale e i capi militari e civili periferici, e non fra privati. Oltre a questo, a Roma esisteva anche un servizio di posta per privati, organizzato dai tabellarii. Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente rimase, anche se molto frazionato, un servizio organizzato di corrieri per le comunicazioni fra il potere centrale e i suoi organi periferici. Nel 14° e 15° sec., imprenditori privati iniziarono a riorganizzare una rete di stazioni di ricambio di cavalli per distribuire la corrispondenza, soprattutto quella commerciale. Il primo di tali servizi sembra essere stato istituito dalla famiglia Taxis, che operava nel Trentino, per le comunicazioni tra i vari territori posti sotto il dominio degli Asburgo. Da allora quella famiglia si specializzò nel servizio p., svolgendolo a lungo sia per gli Asburgo sia per i privati in regime di monopolio. Il servizio p., che aveva già fatto notevoli progressi alla fine del 18° sec., si trasformò poi completamente verso la metà del 19° sec. con l’adozione di mezzi di trasporto più rapidi e frequenti. Fu quindi possibile separare il servizio di raccolta, smistamento e distribuzione della corrispondenza, che restò affidato alle amministrazioni statali, dal semplice trasporto, che era affidato alle ferrovie e alla navigazione di linea. Una delle rivoluzioni decisive per lo sviluppo del sistema postale moderno si ebbe nel 1840 con l’adozione, prima in Gran Bretagna e poi nel resto d’Europa, del francobollo a tariffa unica in sostituzione delle vecchie tariffe basate sulla distanza e sul peso della corrispondenza. In Italia lo adottò per primo, nel 1850, il regno Lombardo-Veneto, seguito da tutti gli altri Stati in cui era allora divisa la penisola. Fino al 1856 le poste, nel regno di Sardegna, dipendevano dal ministero degli Affari esteri; i telegrafi erano invece assegnati al ministero degli Interni. Nel 1856 il servizio p. e nel 1858 il servizio telegrafico passarono alle dipendenze del ministero dei Lavori pubblici, dove, insieme alle ferrovie, costituirono un servizio unico con il nome di Esercizio delle strade ferrate, delle poste e dei telegrafi. Questa nuova organizzazione fu estesa (1860-61) agli Stati entrati a far parte del regno d’Italia e furono riordinati gli organi periferici, che presero il nome di direzioni compartimentali e nel 1869 divennero provinciali. La creazione di una vasta e fittissima rete di uffici postali, che dai vari quartieri delle grandi città si estendeva ai piccoli centri rurali, suggerì presto l’idea di affidare alla posta alcuni servizi bancari, in partic. per ciò che riguardava i depositi a risparmio e in conto corrente, i pagamenti e le riscossioni a distanza. In base a una legge proposta dal ministro Q. Sella (1875) fu istituito il Servizio delle casse di risparmio postali; nel 1881 quello dei pacchi postali, e nel 1889 fu costituito, per la prima volta, il ministero delle Poste e dei telegrafi. E il collegamento tra Stato e Stato divenne l’oggetto di convenzioni internazionali. Dal 1998 l’Ente poste italiane è stato trasformato in società per azioni. Oggi lo smistamento della posta è in larga parte automatizzato; si usano macchine bollatrici che annullano i francobolli apposti sulle corrispondenze e imprimono il timbro a data di arrivo sugli oggetti da distribuire. I centri di maggiore importanza sono dotati anche di impianti, denominati SARI (Sistema automatico di riconoscimento degli indirizzi), che, alla velocità di 20.000 lettere/h, leggono gli indirizzi in automatico. Negli impianti più moderni i lettori sono in grado di leggere cifre e lettere scritte a macchina e manoscritte in stampatello con capacità di autoapprendimento. C’è da sottolineare, tuttavia, che una parte cospicua di corrispondenza oggi viene inviata tramite posta elettronica (e-mail).